La scadenza del 31 ottobre si avvicina e la tensione sale, tanto che, da questa mattina, alcuni sindacalisti, in particolare della Fiom Cgil e della Ugl Metalmeccanici, sono saliti sul tetto dell’ufficio del commissario straordinario alla Aferpi, ex Lucchini, di Piombino. I lavoratori chiedono al Ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, di battere un colpo, viste la latitanza e l’inadempienza della nuova proprietà algerina. Dagli ultimi incontri erano emerse tre ipotesi, la prima delle quali, al momento poco praticabile, prevede l’arrivo di un nuovo socio industriale. Si era parlato di un partner cinese interessato al forno elettrico, ma la notizia è tutta da verificare. La seconda opzione porterebbe diritti al tribunale amministrativo per l’inadempienza di Cevital e ad una procedura, di lunghezza non preventivabile, per la risoluzione del contratto. Terza strada è quella dell’insolvenza, alla quale seguirebbe un nuovo bando di gara, un conseguente nuovo commissariamento e la cassa integrazione per i lavoratori. Percorsi complessi, quindi, che si innestano su una situazione compromessa, sulla quale pende, secondo quanto comunicato dal commissario Piero Nardi, una perdita di circa un milione e mezzo di euro al mese.