di Nazzareno Mollicone
Responsabile Nazionale Ufficio Questioni Previdenziali Ugl

Determinare l’età di pensionamento in relazione alla cosiddetta “speranza di vita” è un meccanismo inumano perché non tiene conto né delle condizioni sociali ed ambientali in cui si è lavorato né del tipo di lavoro svolto né delle condizioni fisiche individuali. E’ anche ingannevole, perché si adotta una media nazionale che è assai diversa da regione a regione, e lo stesso Istat precisa che tassi di mortalità più alti si riscontrano nelle regioni meridionali, probabilmente a causa delle carenze del servizio sanitario e del minor reddito disponibile per curarsi, come è indicato da altre analisi di tipo sanitario.
L’Ugl ritiene che vada quindi sospesa l’applicazione del meccanismo della “speranza di vita” per determinare l’età pensionabile, cosa che non era mai stata presente nella legislazione previdenziale, anche perché il livello stabilito attualmente in Italia è sufficientemente elevato anche rispetto agli altri Paesi europei.