La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha scritto al governo rivendicando una carenza di organico quantificabile in almeno 8mila unità. Quello che oggi ha fatto l’inquilina del Campidoglio potrebbe essere replicato a cascata dalla stragrande maggioranza dei sindaci italiani, tutti alle prese con un evidente sottodimensionamento del personale disponibile, a causa del blocco del turn over, e con la progressiva senilizzazione dello stesso, con quello che ne consegue in termini di professionalità e di capacità di essere in linea con l’innovazione tecnologica. Se a soffrire, almeno nella Capitale, è soprattutto il corpo della polizia locale, anche gli altri settori presentano situazioni di carenza piuttosto marcata, tanto che ormai il semplice rinnovo di un documento d’identità avviene soltanto attraverso un appuntamento da prendere con largo anticipo. Poco personale ed anche avanti con gli anni. L’età media è, infatti, di 49 anni, superiore di un paio d’anni alla media dell’intera pubblica amministrazione ed addirittura di sette se consideriamo l’intera platea degli occupati. Quasi l’85% del personale dipendente – compreso quello in capo alle Regioni – ha un’età superiore a 40 anni, tutte persone uscite dalla scuola prima dell’utilizzo massivo del personal computer. Nel decennio fra il 2001 e il 2011, la quota di personale tra i 55 e i 59 anni è cresciuta di poco meno del 14%, passando dal 7,8% al 21,5%, quota peraltro destinata a crescere per effetto della riforma pensionistica Monti-Fornero.