È il caso proprio di dire: Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair e (quasi) Babbo Natale. In una lettera inviata a 4200 piloti, non ancora scappati dalla compagnia, offre aumenti di stipendio, bonus, migliori condizioni di lavoro e di carriera. E addirittura si scusa “per gli stravolgimenti che avete vissuto nei vostri calendari di ferie”. Sembra ‘Canto di Natale’ di Charles Dikens e invece è la paura che fa novanta, per evitare una fuga in massa e il rischio chiusura della più famosa compagnia low cost al mondo. Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa e in particolare da Bloomberg, O’Leary nella lettera avrebbe promesso aumenti di retribuzione fino a 10 mila euro e bonus fedeltà fino a 12 mila euro.
Il manager irlandese si impegna ad allineare i salari dei piloti a quelli dei concorrenti low cost Jet2 e Norwegian e a negoziare migliorie su giorni di malattia pagati, periodo di prova, congedo di maternità e altre voci contrattuali. “Regali” che invece rappresentano la normalità in una compagnia aerea, anzi in quelle compagnie aeree che con la sua concorrenza sleale RyanAir ha contribuito a far fallire.