Ottomilasessanta, naturalmente in euro, è il numero magico intorno al quale si giocano il destino di migliaia di potenziali occupati e l’interesse delle aziende. Si tratta dello sgravio contributivo volto a premiare quelle imprese che intendono assumere nuovo personale o trasformare i contratti a tempo determinato già in essere in contratti a tempo indeterminato. In attesa di sapere quali saranno le misure che il governo intende adottare con la prossima legge di bilancio – a tal proposito, si parla con insistenza di un incentivo selettivo rivolto ai giovani con meno di 29 anni -, il Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, ha fatto il punto della situazione sull’andamento dell’incentivo Occupazione Sud con le quattro Confederazione sindacali e Confindustria. La misura – istituita con un decreto direttoriale del novembre del 2016 – è finalizzata all’assunzione, anche part time, di giovani disoccupati fino a 24 anni e di persone non occupate da almeno sei mesi e di età non inferiore a 25 anni. Le risorse complessivamente a disposizione ammontano a 530 milioni di euro dal Piano operativo nazionale per i Servizi per le politiche attive per l’occupazione (Pon Spao). Al 31 agosto, nel complesso sono state presentate e confermate poco meno di 83mila domande di accesso allo sgravio contributivo. Circa 8mila sono le domande presentate e confermate nelle regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna) che superano la stessa dotazione finanziaria originariamente prevista (30 milioni di euro), mentre per le regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) sono disponibili ancora poco meno di 180 milioni. Almeno quattro gli elementi maggiormente caratterizzanti: circa un quarto del totale delle domande non riguarda nuovi posti di lavoro, ma trasformazione di contratti; meno del 20% delle assunzioni interessa i giovani con età inferiore a 24 anni; si registra una spiccata preminenza della componente maschile; più della metà sono contratti part-time.