di Claudia Tarantino

 

Inizia oggi, a Torino, la settimana del G7 che vedrà ministri e delegazioni di Italia, Francia, Germania, Usa, Canada, Giappone e Regno Unito, discutere di innovazione nelle sue varie declinazioni: la metamorfosi dell’industria sospinta dalle tecnologie digitali, le trasformazioni nel mondo del lavoro innescate dalla rivoluzione tecnologica e dalla diffusione dell’automazione e le nuove sfide della scienza e della ricerca.

In realtà, si tratta del primo incontro dell’ I-7 ‘Innovator’s Strategic Advisory Board on People-Centered’ lanciato durante lo scorso G7 di Taormina, su proposta della presidenza italiana del G7, con l’obiettivo di dare risposte alle molteplici sfide che pone l’innovazione digitale e che non possono essere fronteggiate solo a livello nazionale.

I big delle sette potenze economiche del mondo, dunque, si sono dati appuntamento alla Reggia di Venaria per confrontarsi sulle opportunità, ma anche sulle sfide che industria, scienza e lavoro si troveranno ad affrontare nel prossimo futuro, quando – grazie alle potenzialità dell’innovazione digitale – ci troveremo in un mondo sempre più tecnologico.

Ad aprire i lavori sul primo tema, dedicato appunto ad Industria e Ict, il sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, che spiega la scelta di Torino quale sede dell’evento perché è la città che più di altre “ha dimostrato capacità di coniugare tradizione manifatturiera e valorizzazione del territorio”.

Mercoledì il testimone passerà al ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, per il vertice sulla Scienza. All’ordine del giorno il ruolo sociale della ricerca e della formazione. In chiusura, venerdì e sabato, il dibattito sul Lavoro, guidato dal ministro Giuliano Poletti. Il focus sarà sugli effetti che l’innovazione produttiva ha sui posti di lavoro tradizionali.

Imponenti le misure di sicurezza prese per l’occasione con oltre tremila telecamere che sorvegliano il capoluogo piemontese, di cui 260 soltanto a Venaria; due control-room interforze operative 24 ore su 24 (di cui una dedicata esclusivamente al monitoraggio dell’ordine pubblico) e migliaia gli agenti, con ‘rinforzi’ giunti da tutta Italia, chiamati a presidio del territorio.

Desta preoccupazione il corteo di protesta previsto per sabato 30 settembre, che raccoglie varie anime sotto la sigla ‘Reset G7 e che partirà dal quartiere delle Vallette diretto proprio alla residenza sabauda.