di Claudia Tarantino

Oggi l’Istat conferma le stime preliminari sull’aumento dell’inflazione di agosto 2017, pari allo 0,3% su base mensile e all’1,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dovuto principalmente ai Beni energetici non regolamentati (+4,3%) e alla dinamica dei Servizi relativi ai trasporti (+4,4%).

Così, mentre l’Unione europea è ancora infervorata dal discorso all’insegna dell’ottimismo del Presidente Junker, secondo cui l’economia “riprende in ogni Paese e si espande”, l’Italia fa i conti con l’aumento generalizzato e prolungato dei prezzi che porta, inevitabilmente, alla diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie.

Già i dati provvisori avevano lasciato intravedere la ‘stangata’ pronta ad abbattersi sui consumatori, in particolare quelli che questa estate sono andati in vacanza, perché proprio carburante e trasporti, il cui andamento è influenzato da fattori stagionali, hanno subito gli aumenti maggiori.

Ma, la bastonata non ha colpito solo il popolo dei vacanzieri perché, come sottolineato dall’Istat, anche “l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di due decimi di punto percentuale (+1,0% da +0,8% di luglio)”, mentre su base annua accelera la crescita dei prezzi “sia dei beni (+1%, da +0,8% di luglio) sia dei servizi (+1,6% da +1,3%)”.

Insomma, pur trattandosi di un aumento dell’inflazione tutto sommato ‘lieve’, caratterizzato cioè da pochi decimi di percentuale, è pur sempre una crescita costante ed inarrestabile dei prezzi che certo non fa bene alle tasche degli Italiani, ancora alle prese con gli effetti della crisi e della mancanza di lavoro.