di C.T.

Si prospetta un autunno intenso per l’Inps. Oltre alle consuete attività e ai normali servizi, infatti, l’Istituto dovrà far fronte ad una ‘mole’ di lavoro aggiuntiva rappresentata da un lato dalla piattaforma per la gestione delle prestazioni occasionali (nuovi voucher), che ha raggiunto già 27 mila registrazioni, e dall’altro dalle visite fiscali, sistematiche e a ripetizione, per i lavoratori sia privati che pubblici, come previsto dalla ‘riforma Madia’.
La prima, in verità, vede l’Inps in campo già dal 10 luglio scorso, quando hanno debuttato il nuovo Libretto famiglia e il Contratto di prestazione occasionale, introdotti dalla Manovra correttiva in sostituzione dei vecchi voucher, abrogati il 17 marzo.
Dai dati pubblicati dall’Istituto, risultano oltre 27 mila gli utenti registrati: si tratta di “3.998 utilizzatori del Libretto Famiglia, 12.252 utilizzatori del contratto di prestazione occasionale (aziende, liberi professionisti, associazioni ed altri enti) e 10.767 lavoratori disponibili a operare nelle forma del lavoro occasionale”.
I versamenti effettuati dagli utilizzatori hanno superato l’importo di “4 milioni di euro dei quali 362.000 per il Libretto Famiglia e 3.833.000 per il contratto di lavoro occasionale”.
Situazione che non coglie affatto di sorpresa, perché l’abuso dei voucher si è mostrata sin da subito una delle conseguenze più nefaste del Jobs Act: è dalla sua approvazione, infatti, che si è verificata un’impennata dell’utilizzo di questa forma di pagamento che ora i dati Inps confermano.
L’altra attività che vedrà l’Inps in prima linea già dal primo settembre riguarderà le visite fiscali sulle assenze per malattia che potranno essere condotte in modo sistematico e ripetitivo, anche a ridosso delle giornate festive o di riposo settimanale. E’ la misura inserita nel decreto che regolerà i controlli sulla base del nuovo Polo unico (affidato per l’appunto all’Inps) competente sia per il privato che per il pubblico, finora ‘vigilato’ dalle Asl.
Cambia, quindi, il sistema dei controlli, ma restano fermi alcuni capisaldi, come le visite immediate per gli statali che mancano dal servizio il giorno prima o dopo la festività.
Le giornate a rischio assenteismo, come hanno dimostrato anche i dati dell’Inps, sono in effetti proprio quelle vicine ai weekend (come il lunedì o il venerdì) o ad altre ricorrenze.
Inoltre, i controlli a ripetizione mirano a disincentivare comportamenti ‘furbi’, per cui dopo la prima visita non si resta esentati da ulteriori controlli. Sarà il ‘cervello informatico’ dell’Inps a scovare gli assenteisti attraverso un algoritmo che deciderà quando un’assenza è a rischio: luce verde quando non c’è motivo di allerta, arancione quando è il caso di valutare meglio o rossa quando è necessario che scatti subito un controllo.
Quanto alle fasce orarie di reperibilità, nella fase sperimentale che inizierà appunto il primo settembre, nel primo periodo di vita del Polo unico, dovrebbero restare quelle attuali: privati (10-12 e 17-19) e pubblici (9-13 e 15-18). Non è comunque esclusa una futura armonizzazione tra i due settori.