di A.D.

Anche i professori universitari scioperano. Succede oggi, in 79 università ed enti di ricerca italiani, dove oltre 5000 professori e ricercatori hanno sospeso le attività e gli esami della sessione autunnale per ottenere un provvedimento di legge che anticipi al 1° gennaio 2015 lo sblocco delle classi e degli scatti stipendiali, attualmente prevista per il 1° gennaio 2016. I prof chiedono inoltre che venga riconosciuto a fini giuridici il quadriennio 2011-2014 “con conseguenti effetti economici – spiegano i promotori dell’iniziativa all’agenzia Askanews – solo a partire dallo sblocco delle classi e degli scatti dal 1° gennaio 2015”.
I docenti in stato di agitazione lamentano la mancanza di risposte a numerose sollecitazioni ai vertici istituzionali, ricordando inoltre che “un incontro avvenuto il 27 marzo 2017 tra una nostra rappresentanza e tre delegati della ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca lasciava presagire qualche sviluppo positivo” ma successivamente “non si è avuto alcun riscontro”. Così, il movimento promotore dell’iniziativa lo scorso luglio ha deciso di alzare i toni della protesta con questo sciopero: i professori che hanno aderito si asterranno dal tenere il primo degli appelli già programmati per la sessione autunnale, pur garantendo agli studenti almeno una data in cui sostenere gli esami. Coordinatori della protesta sono i professori Carlo Vincenzo Ferraro (Politecnico di Torino), Carmela Cappelli (Università di Napoli Federico II), Carla Cuomo (Università di Bologna); Paolo D’Achille (Università Roma Tre).