di Claudia Tarantino

Secondo il sito americano ‘Automotive News’ il produttore cinese di Suv Great Wall Motor sarebbe interessato a rilevare il marchio Jeep di Fiat Chrysler Automobiles.
Lo avrebbe rivelato lo stesso presidente del gruppo asiatico, Wang Fengying, aggiungendo di essere già “in contatto con Fca”.

Dopo un iniziale ‘no comment’, il Lingotto ha precisato di “non essere stato approcciato da Great Wall Motors riguardo al brand Jeep o ad altre questioni relative al suo business”, ma le indiscrezioni bastano a fargli incassare un più 4,38% in Borsa, con il titolo Fca che torna sotto i riflettori e arriva a 11,22 euro.

Per chi conosce il mercato dell’automobile, il gruppo Great Wall Motor è noto come uno dei principali produttori cinesi, in testa alle classifiche in patria per numero di Suv venduti, quotato ad Hong Kong e Shanghai ed interessato ad espandere oltreconfine il suo business, soprattutto verso i mercati europeo ed americano.

Lo dimostrano alcuni precedenti, come l’avvio della produzione di quattro modelli di auto in uno stabilimento in Bulgaria con 1.800 dipendenti, e tre operazioni che hanno portato il gruppo ad entrare in alcuni ‘colossi’ della filiera automobilistica come l’italiana Pirelli, uno dei leader mondiali degli pneumatici, la tedesca Kuka, leader della robotica industriale, e la casa automobilistica svedese Volvo, passata nel 2010 da Ford ai cinesi che l’hanno risanata e riportata in utile.

In un articolo Repubblica stila il profilo del gruppo cinese, rivelando una querelle che c’è stata qualche anno fa proprio tra Great Wall Motor ed Fca. “Gli addetti ai lavori – si legge – hanno pure seguito la causa legale che Fca ha intentato contro il gruppo cinese che nel 2006, ha lanciato sul mercato un nuovo modello di utilitaria, il quale – secondo la Fiat – era troppo simile alla Panda. I cinesi hanno perso il procedimento, ma Fiat è riuscita solo ad ottenere che venissero bloccate le importazioni in Europa ma non le vendite in Cina”.

Sempre secondo Repubblica “in Italia, i modelli della ‘Grande Muraglia’ messi in vendita sono soltanto due e provengono proprio dagli stabilimenti della Bulgaria: si tratta del Suv H6 e del pick up Steed 6, che si contraddistinguono per i costi più contenuti della media nella stessa categoria”.

Ad ogni modo, Fca ha smentito le indiscrezioni dichiarandosi “pienamente impegnata nel perseguire il suo piano 2014-2018, di cui ha raggiunto a oggi ogni obiettivo e al cui completamento mancano solo sei trimestri”.

Di contro, però, il sito Automotive News ha precisato di aver sentito il portavoce di Great Wall, Xu Hui, il quale ha dichiarato come il gruppo automobilistico abbia espresso indirettamente l’interesse per la Jeep, ma non ha ancora fatto un’offerta formale né ha incontrato il consiglio di amministrazione di Fca.
“Siamo profondamente interessati al marchio Jeep e abbiamo studiato a lungo. Il nostro obiettivo strategico è quello di diventare il più grande creatore di suv del mondo e acquisire Jeep, un marchio mondiale di suv, ci permetterebbe di raggiungere il nostro obiettivo prima e meglio”, ha spiegato Hui.
Secondo Milano Finanza, “anche se il fatturato di Great Wall è molto inferiore a quello di Fca, 14,76 miliardi di dollari contro i 131 miliardi del gruppo italo statunitense, Hui ha detto che la società è fiduciosa di poter raccogliere i fondi per fare quest’acquisizione”.

“Per gli analisti – si legge ancora su Milano Finanza – è molto improbabile la cessione di questo marchio a player cinesi per motivi di opportunità politica verso l’amministrazione Trump, ancora di più a Great Wall che non ha la solidità necessaria per affrontare una tale acquisizione. C’è chi ritiene più plausibile l’ipotesi di spin-off (in caso di scorporo di Alfa Romeo e Maserati Equita ha calcolato un upside di 2-4 euro per azione in funzione della struttura finanziaria delle attività scorporate) o cessioni di asset minori come Magneti Marelli e Comau nei prossimi mesi prima della revisione del piano industriale previsto nella primavera 2018 e dell’uscita di scena dell’ad, Sergio Marchionne, che avverrà all’inizio del 2019. La cessione di Magneti Marelli o Comau potrebbe, infatti, accelerare il processo di riduzione del debito di Fca in vista, successivamente, di un’aggregazione con General Motors o Volkswagen”.