di Claudia Tarantino

Con il via libera della Camera, con 276 sì e 121 no, il decreto Sud è diventato legge.
Si tratta di un provvedimento che contiene al suo interno un ‘mix’ di interventi, non esclusivamente destinati al Mezzogiorno, come invece il nome lascerebbe intendere, ma che – secondo quanto spiegato dallo stesso ministro per la Coesione territoriale e il Sud, Claudio de Vincenti, – “si inserisce in una strategia complessiva del Masterplan: i patti per il Sud con gli investimenti per le infrastrutture, l’ambiente, la cultura, la politica industriale, il credito d’imposta per il Mezzogiorno, l’allocazione dei fondi di bilancio. Insomma una serie di tasselli che oggi compongono un disegno per il Mezzogiorno”.

Ovviamente, tutti ora ci aspettiamo che le misure contenute nel Dl Sud sortiscano qualche effetto per risollevare l’economia meridionale, per restituire un po’ di fiducia ai giovani favorendo l’occupazione, per far sì, in sostanza, che il Mezzogiorno recuperi almeno una parte di quel divario che lo ha visto sempre un passo indietro rispetto al resto del Paese e che qualche giorno fa è stato confermato dallo Svimez, secondo cui “se il Mezzogiorno proseguirà con gli attuali ritmi di crescita, recupererà i livelli pre-crisi nel 2028, dieci anni dopo il Centro-Nord”.

Fatto sta, però, che già dal numero, certo non esiguo, dei voti contrari, sia dalle forti critiche lanciate dalle opposizioni, il provvedimento sembra tutt’altro che condiviso.

Forza Italia non lo ritiene in grado di rilanciare il Sud perché non riscontra “una strategia seria e sostenibile”, mentre la Lega ha parlato addirittura di decreto “dannoso, capace solamente di illudere i cittadini e gettare nel vuoto risorse senza un vero programma strutturale e industriale”, infine, per Fratelli d’Italia il provvedimento destinato al Mezzogiorno “è privo di copertura finanziaria”.

Il ministro De Vincenti ha difeso il Dl Sud puntando soprattutto sullo stanziamento di quasi 3,5 miliardi “per dare un’ulteriore spinta alla ripresa del Mezzogiorno” e, a chi ha fatto notare che tale cifra è in realtà ‘spalmata’ su diversi anni, ha replicato che “le risorse non sono spalmate, sono pronte per chi le vuole utilizzare, poi possiamo immaginare che servirà del tempo perché siano pienamente utilizzate, ma sono pronte da subito, sono già disponibili”.

Tuttavia, non ha potuto negare la presenza nel provvedimento di misure che nulla hanno a che vedere con il Sud. “Se è vero che alcune misure non sono strettamente per il Mezzogiorno, – ha dichiarato – poi lo sono in grande prevalenza: penso alle misure sugli incendi boschivi che riguardano tutta Italia ma abbiamo visto che in queste settimane hanno travagliato soprattutto il Sud. Oppure il fondo finanziamento ordinario delle università dove abbiamo messo in sicurezza tutte le università italiane, ma con un’attenzione particolare a creare un meccanismo perequativo che aiuti in misura significativa le università del Mezzogiorno legato ad un uso efficiente delle risorse e premialità”.

Tra le misure che non sono prettamente destinate al Sud ci sono, ad esempio, la ormai celebre norma ‘Salva Flixbus’, l’operatore low cost del trasporto di linea su autobus a media e lunga percorrenza, che potrà continuare ad operare, o quella che assegna 100 milioni al Centro Italia per la rimozione delle macerie nelle aree colpite dal sisma dello scorso anno e dispone che le case con danni gravi siano escluse dalla tassa di successione. O, ancora, le misure per contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa minorile in determinate aree a rischio esclusione.

Inoltre, nel corso dell’iter parlamentare sono state introdotte norme di contrasto degli incendi dolosi, deroga al numero minimo e massimo di studenti che possono comporre una classe (nelle regioni colpite dai terremoti del 2016 e 2017); risorse per contrastare la diffusione del coleottero Xylosandrus compactus; interventi per ridurre l’uso delle buste di plastica.

Tra le misure dedicate al Mezzogiorno, invece, il ‘pacchetto’ della legge prevede in particolare:
– l’introduzione delle Zone Economiche Speciali (ZES), il cui scopo è la creazione di condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentano lo sviluppo delle imprese già operanti e l’insediamento di nuove imprese, nonché l’accelerazione delle procedure adottate per la realizzazione degli interventi previsti nell’ambito dei Patti per lo sviluppo.
– lo strumento Resto al Sud, che prevede un incentivo per l’apertura di nuove aziende attive nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato, dell’industria, della pesca e dell’acquacoltura, o anche nei servizi (ad esempio turismo). E’ rivolto in particolare ai giovani imprenditori ‘under 35’ di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, cui sarà offerto un ‘bonus’ di 40mila euro, di cui il 35% a fondo perduto ed il restante 65% con un prestito a tasso zero, volto a coprire l’intero investimento e il capitale circolante, con esclusione delle spese per la progettazione e quelle per il personale (per le società con più soci il ‘bonus’ può arrivare fino a 200 mila euro).
– la misura Terre incolte, che promuove la nascita di nuove imprese tramite la concessione o l’affitto (per un massimo di 9 anni), a seguito di bando pubblico, da parte degli enti locali di terreni e aree in stato d’abbandono da utilizzare per progetti di riuso. In questo caso l’incentivo sarà destinato ai giovani d’età compresa tra i 18 e i 40 anni. Nella precedente discussione avvenuta a Palazzo Madama, i senatori hanno deciso di includere nelle agevolazioni anche alcune attività agricole situate nelle regioni colpite dai “recenti eventi sismici”.
– allungati i termini della Cassa Integrazione Straordinaria che potrà essere ancora utilizzata da imprese operanti in aree di crisi industriale complessa. Oggi può essere concesso un ulteriore intervento fino a 12 mesi. La deroga può essere prevista non una sola volta ma “per ciascun anno di riferimento” dell’accordo stipulato con il Ministero del Lavoro.
cluster tecnologici nazionali, che saranno utilizzati per l’accelerazione e la qualificazione della programmazione nel campo della ricerca e dell’innovazione a favore delle aree del Mezzogiorno.
– sottoscrizione di un Contratto istituzionale di sviluppo, per la realizzazione di interventi urgenti necessari per Matera capitale della cultura 2019.
– potenziamento della viabilità in Calabria, grazie al riutilizzo di risorse risparmiate dal completamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria.
Ilva: si specifica che le somme confiscate o pervenute allo Stato saranno destinate al risanamento e alla bonifica ambientale.
– a seguito dell’eccezionale siccità della stagione primaverile ed estiva 2017, sono estese le misure di risarcimento, a seguito di eventi calamitosi, anche alle imprese agricole che hanno subito dei danni.