di Annarita D’Agostino

Al via la procedura di riorganizzazione dell’assetto del gruppo Monte dei Paschi di Siena. In una lettera inviata ai sindacati di categoria, i vertici dell’istituto segnalano che il piano 2017-2021 prevede l’uscita dal perimetro aziendale di circa 5.500 lavoratori, prevalentemente con “manovre di accompagnamento all’uscita”. Intanto, il ministro dell’economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, avrebbe già firmato i decreti per rendere operativo il salvataggio, autorizzando l’ingresso dello Stato nel capitale sociale come primo azionista, con una quota pari al 70%, e l’operazione di conversione dei bond subordinati, con il rimborso degli obbligazionisti retail. Si attendono dunque a breve la registrazione degli atti alla Corte dei Conti e la loro pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Dei 5.500 lavoratori dichiarati in esubero, 4.800 uscite dovrebbero avvenire mediante l’attivazione del Fondo di solidarietà, per la quale è stato previsto un accantonamento di 1 miliardo e 150 milioni di euro. Alle 4.800 si aggiungono 450 uscite per la cessione di filiali all’estero. Ci saranno poi 750 uscite per turn over fisiologico e 500 nuove assunzioni per favorire il ricambio generazionale. L’obiettivo del gruppo è ridurre le spese per il personale di circa il 20%.
Secondo il piano di rafforzamento patrimoniale approvato dall’Unione europea, nelle casse di Mps arriveranno 8,1 miliardi di euro, di cui 3,9 miliardi pubblici e 4,3 miliardi dalla conversione in azioni di obbligazioni subordinate. Inoltre, il Tesoro sborserà altri 1,5 miliardi di euro per il ristoro dei piccoli risparmiatori che hanno sottoscritto obbligazioni subordinate.
Nei prossimi giorni sono previsti due incontri con le organizzazioni sindacali per aprire subito il confronto su 1.200 uscite, che si aggiungono alle 600 già avviate nei mesi scorsi.