Solo in 30 potranno ‘sognare’ di lavorare in Bankitalia, trenta su ben 85mila persone che hanno inoltrato la domanda per il concorso. Facendo una rapida proporzione si tratta di quasi tremila candidature per ogni posto in palio. Il sogno? Quello di un posto fisso che, già inizialmente, prevede un compenso annuo lordo pari a 28.300 euro, al quale sarebbero poi da aggiungere indennità e premi.
Quello di Bankitalia è diventato dunque il concorso dell’anno, con una partecipazione talmente tanto inaspettata che l’istituto ha dovuta prevedere una preselezione per titoli che ha di fatto alzato i requisiti. Inizialmente, infatti, era richiesto obbligatoriamente il diploma ora, invece, per accedere al test bisogna vantare una laurea magistrale (o vecchio ordinamento) e una maturità con il massimo dei voti.
In questo modo, gli ammessi alla prova scritta dovrebbero scendere a 8140, ovvero coloro che saranno in possesso di un punteggio pari a 11,40, che rappresenta lo score più alto. Una scrematura era un’ipotesi paventata già in passato, tanto che nel medesimo bando di concorso Bankitalia si sottolineava la presenza di step che sarebbero stati attivati nel caso in cui fossero arrivate oltre 3 mila richieste di partecipazione.
Insomma solo uno su dieci potrà cimentarsi con il test a risposta multipla, ben cento domande tra diritto, economia, matematica, statistica e inglese. Passeranno in 300, poi però, per entrare nella graduatoria, bisognerà passare una seconda prova, un colloquio.
Il bando è datato 20 aprile e per inviare la richiesta di partecipazione c’è stato poco più di un mese (l’iscrizione era possibile fino al 29 maggio). Il 27 luglio usciranno le liste di quanti hanno superato l’esame per titoli. Le prove dovrebbero iniziare a fine anno, l’inserimento dovrebbe avvenire a metà 2018 e con tutta probabilità le posizioni saranno raddoppiate (da 30 a 60), anche perché la graduatoria dura quattro anni.