di Caterina Mangia

Per la prima volta nella storia d’Italia, il consumo di gas naturale batte il petrolio 1 a 0.
Ecco il risultato delle rilevazioni dell’Unione Petrolifera italiana, secondo cui, seppur di pochi decimali, “l’oro nero” è passato in secondo piano come principale fonte energetica italiana, con il 34,2 per cento della domanda interna del 2016 rispetto al 34,4 per cento del gas, i cui consumi sono saliti del 5 per cento rispetto al 2015 e di 3,4 miliardi di metri cubi, tornando a toccare i 71 miliardi del 2001.
Nell’anno corrente, comunque, secondo le stime dell’Up la fattura petrolifera dovrebbe conoscere un nuovo aumento, sull’onda dell’incremento delle quotazioni internazionali delle diverse fonti: proiettando fino alla fine del 2017 la media dei valori di giugno, l’impennata dovrebbe essere tra i 3 e i 4 miliardi. Nel 2016 la fattura ha invece a malapena superato i 12,5 miliardi di euro.
Più in generale, sempre lo scorso anno la fattura energetica dell’Italia è stata pari a 25,3 miliardi di euro, in calo di circa 10 miliardi rispetto al 2015, mentre per il 2017 si stima che risalga intorno ai 35 miliardi di euro, ai livelli di due anni fa.
Nel corso dell’assemblea dell’Unione Petrolifera, il Presidente Claudio Spinaci ha rivelato un dato allarmante sul nostro Paese: l’Italia spicca in Europa per il suo parco auto obsoleto e inquinante, “vecchio” di 11 anni medi a fronte degli 8 europei: “oggi – ha spiegato – circa 17 milioni di veicoli in circolazione su un totale di 37 milioni, cioè oltre il 45 per cento, sono ante euro 4 ovvero di prima del 2005”. Con un progressivo ricambio di 2 milioni di auto circa all’anno, “per il trasporto leggero al 2030 sarà possibile ottenere una riduzione delle emissioni di CO2 del 37 per cento rispetto al 2005” più del 33 per cento richiesto dall’Ue.
Una schiarita sul tema dell’inquinamento arriva dal viceministro dello sviluppo economico, Teresa Bellanova, la quale all’assemblea dell’Up ha spiegato che entro l’autunno sarà operativo il nuovo decreto per il biometano nel settore dei Trasporti, che “porterà nuova linfa per lo sviluppo di questo biocarburante avanzato, con ulteriori benefici per l’ambiente”. “Quello dei biocarburanti avanzati – ha aggiunto – è un ambito nel quale l’Italia può giocare un ruolo di primo piano. Nel settore della bioraffinazione, infatti, vantiamo una leadership tecnologica importante”.