di Claudia Tarantino

Sono decollati da Ciampino due Canadair del Dipartimento dei Vigili del Fuoco diretti in Portogallo per concorrere allo spegnimento dei vasti incendi che, a causa delle elevate temperature e dei forti venti, stanno devastando le foreste attorno a Pedrogao Grande, 160 km a nord di Lisbona, e che, purtroppo, hanno già fatto contare 62 vittime, tra cui 4 bambini.

Oltre 1.500 vigili del fuoco stanno lavorando da ore nel disperato tentativo di spegnere l’incendio che sembra sia divampato a causa di un fulmine caduto in mezzo ad una vegetazione resa arida dalla mancanza di pioggia. La polizia giudiziaria portoghese è, infatti, propensa ad escludere che ci sia una mano criminale dietro questa tragedia.

Una ‘disgrazia’, quindi, che lasciato tutti sotto shock, rendendo necessario l’intervento di mezzi aerei anche dalla Spagna e dalla Francia, oltre che dall’Italia, mettendo così in evidenza l’importanza della tempestività di azione di fronte ad eventi di tale portata.

E l’Italia ne sa qualcosa, visto che non passa estate che non si trovi a dover ‘domare le fiamme’ che ogni anno fanno sparire circa 26mila ettari di verde, pari a una volta e mezza la superficie del Comune di Milano.

Ma l’estate 2017 rischia di essere davvero critica, e non solo per ragioni climatiche. Preoccupa, infatti, la ristrutturazione delle competenze con l’assorbimento del Corpo forestale in altre amministrazioni. I vigili del fuoco, in particolare, hanno ‘ereditato’ i compiti del soppresso Corpo Forestale dello Stato, ma non c’è stato un corrispettivo adeguamento numerico del personale, a cui si aggiunge il fatto che molte Regioni non hanno ancora stipulato le convenzioni che stanziano i fondi di potenziamento del servizio antincendio.

La ‘pigrizia’ delle Regioni è chiamata in causa anche dal capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio che accusa: “In sei non hanno mezzi aerei per intervenire nello spegnimento”.

In caso di incendio, infatti, le prime ad intervenire sono le squadre di terra coordinate dalle Regioni. Se il fuoco è troppo esteso e il lavoro delle squadre a terra non è sufficiente, chi dirige le operazioni di spegnimento può chiedere l’intervento dei mezzi aerei in dotazione alla Regione. Ma, se questi non sono a loro volta sufficienti o se la Regione non dispone di mezzi propri, si chiede al Centro operativo aereo unificato l’intervento della flotta dello Stato.

E’ vero che rispetto allo scorso anno la flotta aerea dello Stato è stata potenziata ed è stata dislocata su 14 basi in tutto il Paese, ma in estate non è certo raro che si verifichino più emergenze contemporaneamente e se le Regioni avessero mezzi propri potrebbero intervenire più prontamente e in maniera più efficace, soprattutto in situazioni dove la tempestività è decisiva.

Di fronte a lacune così evidenti nella gestione delle emergenze e al dedalo di normative che contribuiscono solo a confondere e a creare sovrapposizioni nelle competenze sulla materia, sembra quindi che serviranno a ben poco le raccomandazioni del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, inviate martedi’ scorso alle Regioni per la campagna antincendio boschivo 2017.