Sono quasi il 16% le persone di età superiore ai 60 anni che ha subito un abuso: psicologico (11,6%), finanziario (6,8%), trascuratezza (4,2% ), fisico (2,6%) o sessuale (0,9%). Sono dati raccapriccianti quelli diffusi dall’Oms, in uno studio che si basa sulle evidenze disponibili da 52 studi in 28 paesi di diverse regioni, tra cui 12 a basso e medio reddito.
Un fenomeno di cui si parla poco, ma molto più diffuso del previsto e destinato ad aumentare. Entro il 2050, infatti, il numero delle persone di età compresa tra 60 e più anni raddoppierà per raggiungere 2 miliardi a livello globale, con la stragrande maggioranza delle persone anziane che vivono nei paesi a basso e medio reddito. Se la percentuale di vittime di abusi sugli anziani rimanesse costante, il numero di persone colpite aumenterà rapidamente per l’invecchiamento della popolazione fino a 320 milioni di vittime entro il 2050. Lo scenario è davvero da se si considera che il dato complessivo è probabilmente sottostimato dato che solo 1 in 24 casi di abuso sugli anziani è reso noto, in parte perché le persone anziane hanno spesso paura di denunciare i casi di abuso a familiari, amici, o alle autorità.
“L’abuso sugli anziani è in aumento. Per le persone anziane in tutto il mondo 141milioni di abusi sono difficili da individuare  e –  dice Alana Officer, Consigliere per la salute del Dipartimento invecchiamento e stili di vita Oms – dobbiamo fare molto di più per prevenire e rispondere alla crescente frequenza delle diverse forme di abuso”.
Purtroppo nel mondo non c’è ancora una vera ‘consapevolezza’ di quanto sta accadendo: troppo spesso non si ci si rende conto dell’impatto che questi abusi hanno sulla salute e il benessere della persona anziana. L’abuso psicologico, spiega l’Oms, è il più pervasivo e comprende comportamenti che danneggiano l’autostima di una persona anziana o il suo benessere, mettendola in condizioni di disagio o anche impedendogli di vedere amici e famiglia, mentre quello finanziario  riguarda illegalità verso denaro o proprietà di una persona anziana. I rischi a livello individuale sono la cattiva salute fisica e mentale della vittima, disturbi mentali e alcol e abuso di sostanze in chi abusa. C’è poi anche un discorso di genere: mentre gli uomini più anziani hanno lo stesso rischio di abuso, in alcune culture dove le donne hanno lo status sociale inferiore, le anziane sono a più alto rischio di abbandono e abusi finanziari quando sono vedove. Le donne possono anche essere a più alto rischio di forme persistenti e gravi di abuso e lesioni.
“L’abuso sugli anziani è raramente discusso a livello politico ed è affrontato solo da poche organizzazioni – osserva Etienne Krug, direttore del Dipartimento Oms per la gestione delle malattie non trasmissibili, della disabilità, la violenza e la prevenzione degli infortuni -. I governi devono proteggere tutte le persone dalla violenza. Dobbiamo lavorare per far luce su questa importante sfida per la società, capire il modo migliore per prevenirla, e aiutare a mettere in atto le misure necessarie”.
Strategie a livello globale per far fronte a questo dramma ci sono: a maggio 2016, i ministri della Salute hanno adottato il piano d’azione e strategia Oms globale sull’invecchiamento e la salute. Alla base c’è la necessità di  migliorare gli studi sulla frequenza degli abusi sugli anziani in particolare nei paesi a basso e medio reddito, di raccogliere prove e sviluppare linee guida su ciò che funziona per prevenire e rispondere agli abusi sugli anziani in modo efficace. Allo stesso tempo, è necessario sostenere i paesi per una migliore prevenzione.
Ma cosa favorisce queste forme di abuso? La mancanza di sostegno sociale è un fattore di rischio significativo, così come alcune cause socio-culturali a partire dalla raffigurazione della  persona anziana come fragile, debole e dipendente. Ci sono però anche questioni legate ai sistemi di eredità e diritti, che influenzano la distribuzione di beni materiali all’interno delle famiglie o la mancanza di fondi per pagare le cure. Anche le istituzioni però fanno la loro parte visto che spesso le norme per l’assistenza sanitaria, servizi sociali e strutture di assistenza per le persone anziane scarsi.