di Antonella Marano

Finalmente le parole vanno oltre la speranza per Gioia Tauro. E’ stato siglata ieri, al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, l’intesa quadro per il rilancio del porto calabrese da Governo, Regione competente, Autorità Portuale, azienda Mct, e sindacati.

Il porto di Gioia Tauro è il più grande porto in Italia per il throughput container, il 9° in Europa ed il 6° nel Mediterraneo. Situato tra i comuni di Gioia Tauro e San Ferdinando, in Calabria, il porto è vicino alla rotta oriente-occidente e si estende dallo Stretto di Gibilterra al Canale di Suez. Posizione strategica e grandi potenzialità per un’infrastruttura che, però, nel tempo ha subìto il colpo della crisi incassando carenze e fragilità.

Con quest’accordo (che richiama il precedente sottoscritto nel 2006) però, si cambia rotta, almeno si spera: intanto i 380 lavoratori della Mct che rischiavano il licenziamento saranno assorbiti dall’Agenzia del Lavoro, varata dal Governo, per almeno 3 anni.

In questo periodo si lavorerà a rimettere al centro la polifunzionalità del porto con la realizzazione di opere quali completamento del dragaggio, gateway ferroviario, Zes e bacino di carenaggio. Tutto questo dovrebbe apportare non solo un vantaggio economico ma anche occupazionale.

Per il ministro Delrio il traguardo raggiunto “è motivo di grande soddisfazione” e quest’intesa oltre a rappresentare una boccata d’ossigeno per  tutti i lavoratori sarà spinta concreta verso la crescita e l’occupazione.

Al dicastero erano presenti i segretari confederali Ornella Petillo ed Ermenegildo Rossi. Insieme a loro Pasquale Mennella, segretario nazionale dell’Ugl Mare e   Franco Cozzucoli, responsabile Ugl Mare Calabria.

L’Ugl è pienamente soddisfatta per il raggiungimento di questo importante obiettivo. Dopo mesi di trattativa , di proteste e di attese estenuanti, finalmente, inizia un nuovo e concreto percorso di rilancio di un’infrastruttura fondamentale per l’intero Paese.

“Ciò  consentirà – ha precisato Mennella –  un riequilibrio economico della Mtc, la ricollocazione dei 380 esuberi e la realizzazione di un mega bacino dedicato alle grandi navi. Tutto questo apporterà sicuramente vantaggi economici e sociali con una conseguente e importante ricaduta occupazionale per lo scalo”.