di Caterina Mangia

L’inflazione è in calo dello 0,2 per cento su base mensile e aumenta dell’1,4 per cento su base annua.
Sono questi i dati diffusi da Istat sul mese di maggio dell’anno corrente, che confermano le stime preliminari, registrando una frenata rispetto al dato su base annua di aprile (più 1,9 per cento). Il rallentamento è dovuto ai prezzi di alcuni prodotti, che continuano a crescere a ritmo sostenuto ma con una leggera flessione: gli Energetici non regolamentati registrano un aumento del 6,8 per cento a fronte del 9,1 per cento di aprile, gli Alimentari non lavorati crescono del 3,8 anziché del 4,7, i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti crescono del 3,2 rispetto al 5,5 per cento di aprile.
In particolare, il calo dell’“inflazione di fondo” è dovuto al rallentamento della crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti, sia al netto degli energetici e degli alimentari freschi ( più 0,7 per cento da più 1,1 per cento di aprile) sia al netto dei soli Beni energetici (più 1,0 per cento da più 1,3 per cento).
“I ribassi dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-2,2 per cento) – spiega l’Istat – risentono dell’effetto di fattori stagionali di segno opposto a quelli che ne avevano determinato la forte crescita nel mese di aprile”, con riferimento alla festa della Liberazione e alle vacanze del periodo pasquale.
Su base annua l’Istituto di statistica registra un rallentamento della crescita dei prezzi dei servizi e dei beni: “la prima si attesta a più 1,6 per cento e la seconda a più 1,4 per cento (entrambi da più 1,8 per cento del mese precedente). Di conseguenza, dopo essere stato nullo ad aprile, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna ad essere negativo e pari a -0,2 punti percentuali”.