A.M

Mentre in Italia la ‘sfida Uber – Taxi’  prosegue senza sosta,  a New  York corrono ai ripari con il ‘Taxi  sharing’ ossia alla possibilità di condividere il viaggio con altre persone e ottenere uno sconto sul prezzo della corsa. Tutto questo per superare l’ostacolo della concorrenza spietata come Uber e Lyft.

Ma, a quanto sembra i precursori della ‘corsa condivisa’ sono stati proprio i taxi italiani che, negli anni ‘90, provarono a sperimentare il ‘Taxi Bus’ questa tipologia di viaggio utile (economicamente parlando) soprattutto per gli utenti. All’epoca, però, tale ‘prova’ risultò fallimentare. Gli utenti taxi hanno preferito la corsa ‘in solitaria’. Ma, oggi, la questione ‘privacy’ resta la priorità?

In particolare i giovani anche per  distanze maggiori preferiscono ‘condividere’ anche lunghi viaggi con sconosciuti come nel caso di ‘Bla Bla car’, una piattaforma web di car pooling che opera in 22 Paesi e permette, attraverso la valutazione e le recensioni di precedenti utenti che hanno usufruito già di quel servizio, di partire e risparmiare. Non dovrebbe essere un disagio, quindi, sperimentare nuovamente il ‘taxi sharing’ in Italia.

Il caso a New York

Il servizio di corse condivise viene offerto grazie ad una innovativa partnership tra due compagnie solitamente concorrenti tra loro: Via, servizio di car sharing che opera a Manhattan, Brooklyn e Queens e Curb, un’altra alternativa ai taxi tradizionali. E si tratta di un tentativo di risollevare le sorti delle iconiche auto gialle, che sempre più perdono terreno di fronte alle app come Uber.
Secondo i dati della Taxi and Limousine Commission di New York, infatti, i taxi gialli hanno effettuato una media di 332.075 viaggi giornalieri nel marzo 2017 rispetto ai 393.886 dell’anno prima. Secondo il New York Times circa 7.000 auto, cioé la metà dell’intera flotta cittadina, hanno accettato di costruire una partenership proprio con Via e Curb, per condividere una application che consentirà di raccogliere più passeggeri. In sostanza i clienti potranno chiamare con il cellulare il taxi, che verrà a prenderli dove sono, evitando la lotta del braccio alzato in mezzo alla strada. Sul sedile posteriore, però, troveranno altre persone, fino ad un massimo di tre passeggeri. Ognuno pagherà il 60% della tariffa per il percorso condiviso, e quindi ci guadagneranno tutti: i clienti, perché risparmieranno circa la metà di quanto spendevano prima; e i guidatori, perché avranno sempre l’auto piena, faranno più corse e incasseranno più soldi.  L’incognita, naturalmente, riguarda la reazione dei newyorchesi, abituati a lottare per conquistarsi la privacy del loro taxi. I vantaggi però sono così evidenti, in termini economici, ecologici e di efficienza del servizio, che la praticità degli abitanti di Manhattan potrebbe alla fine prevalere sull’abitudine di scontrarsi per conquistare il proprio spazio.