di Cecilia Pocai

Ancora terrore a Londra. Dopo quello al Manchester Arena, dove un kamikaze fece 22 morti, un nuovo attentato ha colpito la capitale britannica sabato sera: sul London Bridge un pulmino ha investito i pedoni, ne sono poi usciti tre aggressori che hanno accoltellato altri passanti. Poi, un altro attacco nella zona di Borough Market. Il bilancio è di 7 i morti e 36 i feriti. Fra le vittime anche un canadese, un francese e persone di nazionalità non ancora identificata, mentre non risultano al momento italiani coinvolti. I tre terroristi sono stati uccisi. Ancora una volta la mano è quella dell’Isis che dopo quasi 24 ore ha rivendicato il massacro.
Secondo le ricostruzioni di Scotland Yard, i tre hanno prima investito alcune persone sul ponte, poi sono scesi dal van e ne hanno ferite altre a coltellate. Quindi sono risalite sul mezzo hanno proseguito per Borough Market, dove hanno accoltellato altre persone fra i ristoranti e i bar della zona. Affrontati da alcuni agenti sono stati uccisi durante la sparatoria.
Scotland Yard ora da’ la caccia alla rete di fiancheggiatori del commando: nuove perquisizioni nella capitale inglese, arrestate altre persone dopo le 12 delle ore precedenti.
“Quando troppo è troppo”, ha dichiarato la premier britannica Theresa May, prima della riunione del comitato antiterrorismo Cobra. Il premier, insieme al rivale laburista Jeremy Corbyn, hanno immediatamente sospeso la campagna elettorale, confermando comunque il voto dell’8 giugno.
“Tutti devono continuare la loro vita normalmente. La nostra società – ha continuato la premier britannica – deve continuare a funzionare secondo i nostri valori”. Per questo, denunciata “l’ideologia” alla base del terrorismo che “è una perversione dell’Islam ed una perversione della verità”, la May ha esortato a “cambiare le cose” ed a “sconfiggere questa ideologia che è una delle più grandi sfide del nostro tempo, ma che non può essere sconfitta solo attraverso un intervento militare”. “Mentre negli ultimi anni abbiano fatto progressi significativi” nella lotta al terrorismo, ha sottolineato la premier, “c’è stata, dobbiamo essere franchi, troppo tolleranza nei confronti dell’estremismo nel nostro Paese”. Allora, secondo la May, “dobbiamo diventare più forti nell’identificarlo e nell’eliminarlo dalla nostra società”, ma questo “richiederà alcune discussioni difficili, a volte imbarazzanti”. “L’intero Paese – ha concluso – deve unirsi per affrontare il terrorismo e dobbiamo vivere la nostra vita non in una serie di comunità separate, segregate, ma in unico Regno veramente Unito”.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha definito quello di Londra un “orribile attacco” e ha ammonito: “Questo spargimento di sangue deve finire. Questo spargimento di sangue finirà. Da presidente, farò tutto il necessario per impedire che questa minaccia si estenda fino alle nostre sponde”.
Eppure la strategia del terrore sta raccogliendo, purtroppo, i suoi frutti. Sempre sabato a Torino un falso allarme ha scatenato il panico tra i tifosi juventini in piazza San Carlo a Torino davanti ai maxischermi per la finale di Champions. La calca ha fatto
1.527 feriti, tre in codice rosso e grave un bimbo. Ora si cerca chi ha scatenato il panico, forse con un petardo. Intanto la vigilanza antiterrorismo deve restare elevata ma il livello della minaccia per l’Italia non cambia, affermano dal Viminale.
Il ministro Minniti, che ha presieduto al Viminale una riunione straordinaria del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, ha chiesto di mantenere elevato il livello di attenzione e di vigilanza, attraverso misure di sicurezza a protezione degli obiettivi e luoghi ritenuti più a rischio, con la massima efficacia di tutti i dispositivi di prevenzione e controllo del territorio.