di Claudia Tarantino

Il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese, a maggio 2017, peggiora. Gli indici Istat, infatti, scendono da 107,4 a 105,4 per i consumatori e da 106,8 a 106,2 per le imprese.
Gli analisti fanno notare che “è la prima volta che entrambi sono in diminuzione da nove mesi, a partire dallo scorso agosto”.

Per le famiglie, in particolare, il clima economico passa da 125 a 124,7, quello personale da 101,5 a 100,2, mentre il clima futuro diminuisce da 110,1 a 108,1 e quello corrente passa da 105,6 a 105,2.
Per l’Istituto di statistica, “i giudizi dei consumatori riguardo la situazione economica del Paese rimangono stabili (il saldo a quota -51) mentre le aspettative peggiorano (il saldo da -32 a -33); continuano ad aumentare, per il secondo mese consecutivo, le aspettative sulla disoccupazione (da 29 a 33 il relativo saldo)”.
Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori, quindi, seppur con intensità diverse, sono in calo e i giudizi sulla situazione economica rimangono stabili.

Sul fronte delle imprese, c’è una riduzione della fiducia principalmente nel settore manifatturiero (da 107,7 a 106,9) dove peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione, mentre il saldo dei giudizi sulle scorte diminuisce, e nei servizi (da 107,2 a 105,5) dove tutte e tre le componenti del clima sono di segno negativo, sia dei giudizi sia delle aspettative sul livello degli ordini sia sull’andamento degli affari.
Nelle costruzioni, invece, l’indice rimane sostanzialmente stabile (da 128 a 128,1) con un lieve calo dei giudizi sugli ordini, mentre le aspettative sull’occupazione migliorano.
Solo nel commercio al dettaglio si registra un leggero incremento, passando da 110,8 a 111,1. Ma c’è poco da gioire, perché le attese sulle vendite future sono in lieve diminuzione e le scorte di magazzino sono giudicate in accumulo.