di Caterina Mangia

Il “matrimonio” tra Sergio Marchionne e gli Usa rischia di finire in tribunale.
Secondo fonti anonime citate dall’agenzia Bloomberg, l’amministratore delegato di Fca, che durante l’era Obama ha rilevato la Chrysler dando il via a una grande stagione per i brand, rischia di dover fare fronte a una causa che il dipartimento americano di Giustizia potrebbe intentare a Fiat Chrysler Automobiles in caso di un mancato accordo sulla presunta violazione di leggi sulle emissioni di motori diesel.
La querelle ha avuto inizio a gennaio, quando l’Agenzia per la protezione ambientale ha accusato Fca di aver installato – come Volkswagen qualche hanno fa – alcuni “defeat devices” nei motori per superare i test sulle emissioni. Sarcastica la risposta data da Marchionne: secondo il manager italo canadese, chiunque accostasse la vicenda dieselgate del gruppo tedesco all’operato di Fca aveva “fumato qualcosa di illegale”.
Intanto, il Gruppo oggi crolla in Borsa, cedendo il 6,27 per cento a 9,04 euro.
Il tonfo di Fca sui mercati ha però avuto inizio ieri, con il titolo che ha chiuso a -4,59 per cento, perché la multinazionale è anche nel mirino europeo per quanto riguarda le emissioni: la Commissione Ue ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia per violazione delle norme comunitarie sull’omologazione degli autoveicoli, dando due mesi di tempo per chiarire se effettivamente siano stati installati o meno “defeat devices” per truccare i risultati dei test, in particolare sul motore 2 litri turbodiesel della 500X.
Da Torino è arrivata un’ulteriore conferma della regolarità dell’operato del Gruppo, anche perché le accuse sono fondate su sospetti e su nessuna prova; la decisione della Commissione ha provocato le ire del ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, secondo cui l’apertura della procedura poteva essere evitata: “bastava chiedere chiarimenti ulteriori. Si poteva fare un dialogo normale, senza aprire una procedura di infrazione”, ha spiegato, aggiungendo “siamo prontissimi a dare tutte le spiegazioni possibili”.