di Annarita D’Agostino

L’autobus non passa? Vado in bicicletta. Il treno è in ritardo? Prendo l’auto. I dati più recenti sulla mobilità lo confermano: nel nostro Paese l’uso di mezzi di trasporto privati è diventata la panacea alla carenza dei servizi pubblici.
Secondo uno studio dell’Osservatorio Autopromotec, con 62,4 auto ogni 100 abitanti, l’Italia è il primo Paese in Europa per tasso di motorizzazione. Il tasso è in costante crescita considerato che, nel periodo 2008-2016, è aumentato di ben 2,3 punti,  passando dalle 60,1 alle 62,4 autovetture per 100 abitanti. Una concentrazione così elevata, secondo l’Osservatorio, è dovuta essenzialmente alle carenze legate alle infrastrutture del trasporto pubblico, metropolitane comprese, “che nella maggior parte dei casi spingono sempre più gli utenti a ricorrere all’auto privata – spiega lo studio -, causando problemi sul piano dell’occupazione di spazio e più in generale della vivibilità e  accessibilità dei centri urbani, con un aumento del traffico e,  soprattutto, dell’inquinamento ambientale che ne deriva”. Autopromotec ha infatti rilevato che, su un totale di 43,2 milioni di autoveicoli circolanti nel nostro Paese, quelli alimentati a carburante alternativo (e cioè ibridi, elettrici, a metano e a gpl) sono 3,4 milioni, che corrispondono ad appena il 7,9% del parco circolante.
Notizia positiva per l’ambiente è invece la diffusione delle biciclette in Italia, dimostrata indirettamente da un’indagine condotta dal portale Facile.it sulle polizze assicurative. Nel nostro Paese sono in strada 4 milioni di biciclette, e ogni 2 minuti ne viene purtroppo rubata una. L’ interesse degli italiani nei confronti delle polizze per le biciclette, in forte aumento nell’ultimo anno, non è però costante ma ha un andamento letteralmente ‘stagionale’, con picchi da marzo, inizio della primavera, fino ad agosto, per tutta la stagione estiva. A livello regionale, è la Lombardia, con il 35% del totale delle richieste, l’area con il maggior numero di ciclisti interessati ad assicurare il proprio mezzo.  Seguono il Lazio (20%), il Veneto (10%), l’Emilia Romagna e la Toscana (entrambe 7%).
Se il boom di auto e biciclette è un fatto positivo per i comparti industriali di riferimento, non lo è tuttavia il contesto: trasporti pubblici inefficienti e carenti. Inoltre, l’uso delle biciclette non è regolamentato, a scapito, soprattutto nelle grandi città, della sicurezza di ciclisti, pedoni e guidatori degli altri mezzi di trasporto.
“La grande diffusione delle auto nel nostro Paese – sottolinea l’Osservatorio Autopromotec – impone l’esigenza di prestare particolare attenzione all’efficienza del parco circolante, adottando comportamenti virtuosi attraverso la manutenzione periodica programmata e le revisioni obbligatorie”. Così come emerge la necessità che nel dl manovra vengano rivisti gli stanziamenti destinati al trasporto pubblico locale, la cui tenuta è essenziale per assicurare il diritto alla mobilità dei cittadini. In particolare, desta dubbi il meccanismo premiale previsto per la ripartizione dei fondi che, come hanno osservato i sindacati in audizione, potrebbe paradossalmente finire per penalizzare proprio quelle aree territoriali che invece avrebbero bisogno di maggiori investimenti.