di A.D.

Dopo i casi di evasione fiscale in Italia da parte dei colossi mondiali del web, Apple, Google, Amazon, Facebook, pur con la dovuta “cautela”, sono necessari “qualche riflessione e qualche passaggio aggiuntivo” anche “a livello interno, però questa è una scelta che dipende dal Parlamento”. E’ quanto ha dichiarato la direttrice generale dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, nel corso dell’audizione sul decreto manovra davanti alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. Più che cauto, l’intervento del Parlamento risulta urgente, per contrastare gli effetti di una globalizzazione senza regole sull’economia digitale.
La Orlandi ha spiegato che una delle ipotesi su cui si era “ragionato” in una commissione istituita presso il ministero dell’Economia era quella di “sfruttare le norme interne e le norme internazionali” attraverso una “sorta di
entrata volontaria” legata “ad una forte intenzione di un controllo specifico”. Per l’economia digitale inoltre è necessario un ripensamento del concetto di “stabile organizzazione virtuale” che, ammette Orlandi, “è stata bocciata ma anni fa dall’Ocse” e recentemente è stata oggetto di “una risoluzione del Parlamento Ue che sta smuovendo tutto il dibattito”.
Sinora “il lavoro fatto dall’Agenzia, dalla Guardia di finanza, è stato di indagine, che è un lavoro che si risolve andando a individuare le caratteristiche specifiche dell’azienda in quel momento e non sempre è facile acquisire elementi di prova”. Proprio per questo “una modifica normativa sarebbe auspicabile” pur con la difficoltà di eventuali contraccolpi “nei nostri rapporti internazionali” di “una modifica solo interna”. In ogni caso, il “concetto di tassazione di soggetti che hanno realtà multinazionali è un concetto di diritto internazionale, non solo di diritto interno. Noi abbiamo la comunità europea e una serie di convenzioni. Il concetto di stabile organizzazione è un concetto definito dall’Ocse e dall’Italia accettato in tutte le convezioni che ha firmato e sono tantissime. Quindi bisogna muoversi con qualche cautela”, ha detto Orlandi.
“Io credo molto nella prevenzione – ha concluso – trasferire tutte le informazioni su un canale sicuro e intervenire prima che il problema sia conclamato, questa è la filosofia” su cui si sta muovendo l’Agenzia delle Entrate. Con l’obiettivo di “portare una tassazione duratura in Italia, questo è l’interesse del Paese e noi ci muoviamo in questo senso”.