Un corteo festoso ma determinato a denunciare le difficoltà e a superarle, che ha riempito le strade di Latina, con bandiere, musica e volti di giovani, pensionati e famiglie: questo il Primo Maggio dell’Ugl, che ha rappresentato il culmine di una due giorni di eventi dedicata al dibattito e alla riflessione, ma anche all’insegna della cultura e della musica.
Presenti tutte le Federazioni e tante persone comuni: “Sono in piazza per chiedere più lavoro e dire no al Jobs act”, ha detto Maurizio Ienna, arrivato da Milano per le celebrazioni. “Siamo qui perché ci crediamo”, un gruppo di giovani del Sei-Ugl. Rosaria cascina, di Gela, fa una riflessione amara: “siamo qui a festeggiare il lavoro che non c’è, visto il drammatico tasso di disoccupazione che caratterizza il nostro territorio”. La signora Lina Errico racconta la sua storia: “ho due figli con una malattia rara e mi sento abbandonata dalle Istituzioni. La rabbia è tanta e sono qui per chiedere più assistenza e più ricerca. Bianca Amoroso, casalinga, scende in piazza per il futuro dei suoi figli, mentre Anna Pascuzzi dopo una vita da precaria vuole “la stabilizzazione”.
Tanti volti, tanti motivi per scendere in piazza: tutto questo è il Primo Maggio dei lavoratori voluto dall’Ugl.