di Claudia Tarantino

Italia ed Europa sono accomunate da un aumento generalizzato e prolungato dei prezzi che porta alla diminuzione del potere d’acquisto della moneta e, quindi, del valore reale di tutte le grandezze monetarie.
In altre parole, l’inflazione è in salita sia nel nostro Paese dove, secondo le stime preliminari dell’Istat, ad aprile si registra un nuovo balzo in avanti, su base annua, con una percentuale dell’1,8 rispetto all’1,4 di marzo, sia nell’Eurozona, dove la stima flash diffusa da Eurostat indica l’1,9% con una decisa progressione negli ultimi mesi: 1,5% a marzo, 2% a febbraio, 1,8% a gennaio, 1,1 a dicembre, 0,6 a novembre.
Per quanto riguarda l’Italia, l’Istituto di statistica spiega che si tratta del “tasso più alto da febbraio 2013” e della “sesta variazione positiva consecutiva”. L’accelerazione deriva soprattutto dalla crescita dei prezzi dei beni energetici regolamentati (+5,7%,da -1,2% del mese precedente), a cui contribuisce sia l’energia elettrica (+5,4%) sia il gas naturale (+6,0%), che segnano entrambi un’inversione di tendenza rispetto a marzo (rispettivamente da -1,0% e -1,4%) e dalla dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+5,5% da +2,5% del mese precedente). “Sul capitolo trasporti in particolare – sottolinea l’Istat – l’incremento è ascrivibile soprattutto ai rialzi dei prezzi del Trasporto aereo passeggeri, che registrano un aumento congiunturale del 31,6% e mostrano, su base annua, un forte balzo in avanti (+36,9%, da +9,4% di marzo), complici le festività pasquali alle quali è seguito poco dopo il ponte del 25 aprile”.
L’ ‘inflazione di fondo’, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di tre decimi di punto percentuale (+1,0%, da +0,7% di marzo), mentre quella al netto dei soli beni energetici si mantiene stabile a +1,2% come nel mese precedente. L’inflazione acquisita per il 2017 è ora pari a +1,3%.
In frenata, invece, il cosiddetto ‘carrello della spesa’, che include prodotti ad alta frequenza di acquisto come i beni alimentari, per la cura della casa e della persona, i quali segnano ad aprile l’1,8%, in flessione rispetto a marzo (+2,3%). Su base mensile si rileva addirittura un calo, con un ribasso dello 0,4%, “che – spiegano i ricercatori – è dovuto principalmente ai ribassi dei prezzi dei vegetali freschi e, in misura inferiore, del gas gpl”.
Anche nella zona euro, dicevamo, l’inflazione annuale riprende a salire: la stima flash di Eurostat indica 1,9% a d aprile dall’1,5% di marzo, dopo il 2% di febbraio. Nell’aprile 2016 era a -0,2%. Per quanto riguarda le componenti principali, è l’energia a pesare di più (7,5% contro 7,4% di un mese fa), seguita dai servizi (1,8% da 1%), alimentari, alcol e tabacchi (in calo a 1,5% da 1,8%) e beni industriali non energetici (stabili a 0,3%).
“Il reddito procapite delle famiglie in termini reali – secondo l’Eurostat – è calato dello 0,2% nel quarto trimestre 2016, dopo essere cresciuto dello 0,2% nel trimestre precedente. I consumi sono invece cresciuti dello 0,1%, dopo una crescita dello 0,4% nel terzo trimestre”. Nell’Ue nel suo complesso, invece, il reddito procapite è salito dello 0,5% (+0,1% nel trimestre precedente) mentre i consumi sono cresciuti dello 0,3% (+0,8% nel terzo trimestre).
Confrontando i dati Istat ed Eurostat emerge una semplice osservazione: in Europa ci sono Paesi in cui il potere d’acquisto sale ed altri in cui è in caduta libera. E l’Italia appartiene al secondo gruppo.