di Claudia Tarantino

Raggiunta l’intesa al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul futuro del porto di Gioia Tauro. L’accordo prevede la convocazione di incontri bilaterali tra il ministero dei Trasporti, i sindacati e la Società M.C.T. – Medcenter Container Terminal, al fine di giungere quanto prima ad una chiusura della vertenza. La sottoscrizione dell’intesa ha determinato la sospensione immediata dello sciopero, in anticipo rispetto alla data programmata del 24 aprile, e la regolare ripresa del servizio.
Dalla mattina, i lavoratori di Gioia Tauro sono stati in presidio davanti al ministero dei Trasporti per chiedere certezze sul futuro. Con i lavoratori anche il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, sceso in piazza con i lavoratori di Gioia Tauro per esigere un passo indietro della società che gestisce il terminal container del porto dall’intenzione di licenziare 400 dipendenti. Capone si è detto preoccupato della possibilità che “il Governo stia sottovalutando la gravità della situazione, inasprendo maggiormente l’animo dei lavoratori, che sicuramente non intendono cedere. E, – ha aggiunto – io sono con loro, salviamo 400 famiglie”. L’auspicio del segretario generale era appunto che l’incontro con il ministro Graziano Delrio fosse “risolutivo”, dal momento che – ha spiegato – “i presunti licenziamenti andrebbero a impoverire il porto di Gioia Tauro, che dovrebbe fare a meno di personale tecnico specializzato con esperienza consolidata”. Capone, inoltre, ha ricordato che quella di Gioia Tauro si affianca ad altre “vertenze attuali, come Alitalia, Aferpi, ex Irisbus, che ormai da troppo tempo paralizzano il nostro Paese e il futuro di troppe famiglie”.

Capone al presidio dei lavoratori di Gioia Tauro

Capone al presidio dei lavoratori di Gioia Tauro

La riunione al Mit, che ha visto la partecipazione dell’Ugl insieme agli altri sindacati che hanno proclamato lo sciopero, oltre ai rappresentanti dei ministeri dei Trasporti e del Lavoro, della Regione Calabria, della Prefettura di Reggio Calabria, dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro e della società MCT, si è dunque conclusa con il Ministero che si è assunto “il ruolo di facilitatore nel dialogo tra le parti”, con l’impegno “a continuare a lavorare nell’ambito del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, e dell’APQ e ad attivare le misure necessarie a rilanciare la competitività del porto di Gioia Tauro” e con tre punti di intesa: la “conferma degli Accordi di Programma Quadro (APQ); la conferma delle azioni e dei tempi dei tavoli tecnici; chiarimenti sulle regole dell’Agenzia, a cominciare dalla conferma, prevista nella norma istituita, che dopo i 36 mesi essa potrà trasformarsi in Agenzia per il lavoro temporaneo secondo l’art. 17 della L.84/94”.
In particolare, – come spiega una nota del Mit – “sono state individuate le seguenti linee di azione: riattivazione del tavolo di coordinamento dell’APQ, con la presenza delle parti sociali; attivazione del tavolo bilaterale con un calendario stringente di incontri tra Governo-organizzazioni sindacali, Governo-azienda sulle questioni riguardanti i seguenti punti: numero dei lavoratori da collocare in Agenzia, le parti presenti convengono sull’opportunità che sia attentamente valutata la riduzione del numero degli esuberi alla luce dei contenuti sopra evidenziati; metodo trasparente di valutazione dei criteri; chiarimenti sulla rendicontazione dell’azienda che ha determinato il numero di lavoratori in esubero”.
Infine, – conclude la nota del Mit – “le parti concordano sulla necessità che la procedura prevista abbia termine preferibilmente entro il 15 maggio e per quanto concerne la (ZES) sarà oggetto di approfondimento presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
La Ugl, dal canto suo – come dichiarato dal segretario regionale della Calabria, Ornella Cuzzupi,– continuerà a garantire “il massimo impegno e una vigilanza totale sulla trattativa in corso con Mct e offrirà il proprio contributo fattivo per realizzare una strategia complessiva di rilancio della fondamentale infrastruttura portuale”.