di Antonella Marano

Da ieri sera e fino alle 22 di questa sera i casellanti delle Autostrade hanno incrociato le braccia: una protesta che ha raggiunto il 100 per cento di adesioni e che ha trovato ‘sfogo’ nel presidio di questa mattina dinanzi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Sotto la pioggia battente i lavoratori e i rappresentati sindacali hanno manifestato in modo pacifico: obiettivo è avere in tempi stretti, come ha spiegato Paola Avella, segretario nazionale dell’Ugl Viabilità e Logistica, un incontro con il ministro Graziano Delrio per poter risolvere al più presto le problematiche del comparto e tutelare al meglio un servizio importante per le utenze. La vertenza ha spiegato la sindacalista “si incentra sul presidio fisico 24 ore su 24 di tutti i caselli autostradali”.

In pratica un lavoratore presente h24 può intervenire tempestivamente in caso di qualunque necessità, come ad esempio quando una sbarra non funziona. Il presisio fisico presso i caselli autostradali deve avvenire ma alcune società autostradali non lo assicurano in alcuni caselli.

L’auspicio di chi, questa mattina, era davanti al Mit è che gli utenti comprendano le motivazioni del nostro sciopero in quanto loro per primi devono esigere sicurezza e qualità di un servizio pagato caramente.
In tarda mattinata i segreteri nazionali di Ugl Viabilità e Logistica, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti sono stati ricevuti da un funzionario del dicastero. Per il ministero, quindi, va applicata la circolare che impone la presenza di un addetto h24 ai caselli automatizzati e si e’ impegnato a convocare le concessionarie autostradali nei prossimi giorni, ma al tempo stesso ha chiesto tempo.

presidio3E’ proprio questo temporeggiare che ha lasciato ancora una volta i sindacati con l’amaro un bocca. Una risposte insufficiente che spinge le sigle sindacali a proseguire lungo la strada della protesta se non  si avranno a breve risposte risolutive.

Le autostrade – hanno spiegato alcuni dei lavoratori presenti alla manifestazione – sono un bene pubblico ed è un diritto di tutti usufruirne in modo sicuro. Sono date in concessione ad aziende i cui utili, grazie ai pedaggi regolarmente aumentati ogni anno, non hanno mai risentito della crisi economica. Sorprende dunque tanta resistenza che non trova giustificazione economica, nell’applicare una circolare ministeriale”.

Durante l’incontro avvenuto con le parti il 28 marzo scorso il ministero dei Trasporti ha affermato che vige l’obbligo del presidio fisico 24 ore su 24 per garantire la sicurezza. Ma la partita è più ampia e riguarda anche il nodo delle concessioni autostradali, alcune delle quali sono scadute e altre vicino alla scadenza. “È una situazione d’incertezza che – secondo i sindacati – nuoce all’occupazione del settore ma anche alla qualità del pubblico servizio”. Un altro fenomeno che preoccupa i lavoratori è il processo di accorpamento delle concessioni autostradali e delle sedi fisiche delle autostrade, “che può causare tagli all’occupazione”.