di A.D.

Siglato a Palazzo Chigi il Memorandum d’intesa sul reddito d’inclusione fra il premier Paolo Gentiloni, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e l’Alleanza contro la povertà. Il documento fissa i punti di accordo che dovranno essere inclusi nel decreto attuativo della Legge delega contro la povertà.
Il governo punta a fare del reddito di inclusione “una misura strutturale, che può crescere nei prossimi anni, che interessa circa 2 mln di persone; tra questi 7-800mila minori”. L’obiettivo non è solo “dare un sostegno economico
alle famiglie in condizione di povertà” ha detto il ministro Poletti, ma “si prenderanno in carico questi nuclei con l’obiettivo dell’uscita da questa condizione guardando anche al lavoro e all’insieme dei servizi sociali”.
“Il testo è pronto e arriveremo rapidamente ad approvarlo” ha assicurato, riconoscendo che il lavoro da fare “ha bisogno ancora di tutti noi insieme per il futuro”, e ricordando che “sarà fatto un intervento di potenziamento dei centri per l’impiego dove metteremo 600 persone”.
Il premier ha aggiunto che “servono passi ulteriori nei prossimi anni, che devono allargare la platea dei destinatari di questa misura con una estensione del fondo di povertà e aumentare i benefici di cui i destinatari sono titolari, tenendo conto della complessità della situazione”, perciò “serve un’operazione di inclusione”.
Una consapevolezza doverosa visto che, con un numero di poveri assoluti arrivati a quota un milione e mezzo, il potenziamento delle misure è inevitabile.

ANSA-SCHEDA/ Povertà: ecco Rei, aiuto per 1,8 mln persone

PLATEA: 400.000 FAMIGLIE PER 1,8 MLN PERSONE.
Si parte delle famiglie con figli minori, disabili, donne in gravidanza e over 55 disoccupati in condizioni di disagio. Per l’accesso sarà importante il reddito disponibile (si considererà la parte reddituale dell’Isee). Questo permetterà di tenere conto delle famiglie che pagano l’affitto. Potranno accedere al beneficio anche alcuni proprietari di prima casa in poverta’ mentre ci sono limiti al possesso di beni immobili diversi dalla prima casa.

ISEE INFERIORE A 6.000 EURO: la soglia per ottenere il beneficio sarà indicata nei decreti attuativi ma non dovrebbe essere inferiore a 6.000 euro, quindi superiore a quella usata per il Sostegno per l’inclusione attiva (Sia) in vigore ora.

FINO A 485 EURO AL MESE: l’importo dell’aiuto dovrebbe corrispondere al massimo a quello dell’assegno sociale per gli over 65,7 senza reddito (5.824 euro l’anno). L’importo dipenderà dal numero dei componenti della famiglia e dalla situazione familiare e reddituale. Per evitare che sia un disincentivo alla ricerca di lavoro l’assegno viene dato almeno in parte e per un periodo anche dopo un eventuale incremento di reddito.

PROGETTO AMPIO CHE INCLUDE ANCHE IL LAVORO E L’EDUCAZIONE: il Rei sarà assegnato solo con l’adesione a un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa.

QUASI 4 MLD PER IL 2017-18: le risorse stanziate per il piano sono di 1,18 miliardi per il 2017 e di 1,7 miliardi per il 2018.