Equitalia, oltre mezzo milione di richieste di rottamazione: al 23 marzo sono quasi 600mila le domande di definizione agevolata dei debiti che sono state presentate dai contribuenti. E il numero è destinato a salire, perché viste le lunghe code agli sportelli che hanno reso necessario l’impiego di personale extra per il front-office, il Governo ha prorogato dal 31 marzo al 21 aprile i termini di scadenza.
Nel corso di un’audizione alla Camera, l’ad della società di riscossione, Ernesto Maria Ruffini, ha reso noto con precisione il numero delle istanze: delle 575mila che avevano i requisiti – altre 25mila non ne erano in possesso -, ne sono state prese in esame 502mila, per un corrispettivo economico di 8,3 miliardi lordi. Si tratta tuttavia di una cifra che, ha spiegato Ruffini, “potrà subire una modifica, innanzitutto, dopo le verifiche sull’effettiva possibilità di definire tutti i debiti indicati dai contribuenti nelle loro istanze”.
Le domande di rottamazione hanno riguardato per il 63,1 per cento le persone fisiche, per il 23,3 per cento persone fisiche con attività economica e per il 13,6 per cento le persone giuridiche.
In sostanza, per Ruffini “c’è stata una risposta positiva da parte dei cittadini”.
Per il presidente della Commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria, Giacomo Portas, la definizione agevolata dei debiti “rappresenta un importante segnale di un’Italia che sta cambiando in virtù del fatto che il 50 per cento delle pratiche è stato gestito online e che tale manovra consentirà un incasso ancora maggiore di quanto previsto, superando, presumibilmente, i 4 miliardi e 700 milioni di euro”.
La metà delle domande è stata  infatti stata presentata sul web: i contribuenti, ha spiegato Ruffini, hanno utilizzato nel 49,6 per cento dei casi il portale di Equitalia, l’e-mail o la posta elettronica certificata; nel 48,9%, la rete degli sportelli; nel residuo 1,5 per cento, i canali tradizionali quali, per esempio, la raccomandata o la posta ordinaria”.