La cultura come volano per la crescita economica. Il settore a livello europeo conta, nel complesso, oltre 3 milioni di imprese, impiega 12 milioni di persone, ovvero il 7,5% della forza lavoro Ue.
Sono questi i dati emersi durante la tavola rotonda che ha aperto il primo G7 sulla Cultura a Firenze. Una due giorni dedicata a temi importanti discussi dai ministri della Cultura dei Paesi del G7 a partire dalla tutela e la valorizzazione dei beni culturali “patrimonio dell’umanità”, la lotta al traffico illecito dei reperti archeologici e alle opere d’arte, fino alla formazione di una task force come i caschi blu per salvare l’arte in pericolo. Iniziative, queste, che si racchiudono nel documento condiviso dai ministri, la Carta di Firenze, in cui si prevede l’organizzazione di altri G7 della cultura in occasione dei summit internazionali, di promuovere una efficace attuazione degli strumenti di diritto internazionale esistenti per la tutela del patrimonio culturale mondiale, di incrementare l’impegno degli Stati sulla tutela e la conservazione del patrimonio, incluso quello delle minoranze, e di combattere il saccheggio e il traffico dei beni culturali. Nel documento i ministri chiedono una “effettiva collaborazione a livello internazionale” che garantisca tutela e promozione del patrimonio e delle diversità culturali. Sostenendo il “ruolo guida” dell’Unesco nel coordinamento degli impegni internazionali, i ministri ricordano la risoluzione del Consiglio di sicurezza di marzo 2017 che prevede l’impegno della componente culturale nelle missioni di peacekeeping e fanno appello alle Nazioni Unite “affinché rafforzino, all’interno dei rispettivi mandati, le proprie attività di tutela del patrimonio culturale e continuino tale attività in modo coordinato, anche mediante iniziative adottate in seno alle Nazioni Unite”, che possano includere, “laddove appropriato e caso per caso, su autorizzazione del Consiglio, una componente dedicata alla tutela del patrimonio culturale nelle missioni di sicurezza e di mantenimento della pace”.
La dichiarazione spiega il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, “contiene impegni importanti per noi ma anche per le organizzazioni internazionali per la tutela del patrimonio artistico in tutto il mondo. La conoscenza è il miglior antidoto ai rischi di questi tempi, alle paure, alla paura della diversità e anche degli stranieri perché  tutte le guerre e gli scontri sono frutto della mancanza della conoscenza, i paesi del G7 hanno un ruolo importante nel mondo non solo dal punto di vista economico ma anche per trasmettere valori e principi comuni”. E anche il commissario europeo per la cultura, l’ungherese Tibor Navracsics ha seguito la stessa lunghezza d’onda: “L’Europa cerca di portare avanti i propri valori, di farlo sempre di più, anche contro tutte le spinte separatiste, fondamentaliste”.
Sicuramente il mondo della cultura rappresenta uno straordinario volano di crescita economica grazie alle numerose imprese culturali e creative che contribuiscono al 5,3% del Pil europeo e il 13% delle esportazioni. Se poi alle imprese creative si aggiungono quelle dell’ alta gamma, i numeri salgono di 1,7 milioni di occupati e di ulteriori 4 punti percentuali del Pil. Dalla tavola rotonda di apertura al G7 emerge infatti che le imprese culturali e creative possono diventare anche un efficace strumento di diplomazia e cooperazione internazionale e favorire il dialogo interculturale, la pace, lo stato di diritto, la comprensione reciproca. Beatrice Covassi, capo della rappresentanza in Italia della Commissione europea ha sottolineato, ha sottolineato l'”importanza dell’Anno europeo del Patrimonio culturale che si terrà nel 2018, un’occasione unica per rafforzare l’identità europea puntando sulla promozione del ruolo dei beni culturali come strumento di coesione sociale”.