Oggi, 25 marzo, è una giornata storica non solo per la ricorrenza del 60° anniversario dei Trattati di Roma, da cui è nata la Comunità economica europea, ma perché per la prima volta nella storia dell’editoria italiana si sono fermate tutte le agenzie di stampa nazionale: Ansa, Agi, Adnkronos, Radiocor Plus, Askanews, Dire, Italpress, Il Velino, LaPresse, 9Colonne, OmniRoma.
Una scelta di assoluta gravità spiegata con la “chiusura totale al confronto da parte del ministro Luca Lotti su decisioni che possono mettere in ginocchio le fonti primarie dell’informazione in Italia”.
Pubblichiamo il comunicato del coordinamento del Cdr come gesto di solidarietà – che fa seguito alla dichiarazione del segretario generale dell’Ugl Francesco Paolo Capone – nei confronti dei giornalisti coinvolti in questa difficile vertenza scatenata da mesi dal bando europeo con cui il governo italiano vorrebbe sostituire le convenzioni con le 11 agenzie di stampa accreditate a Palazzo Chigi. Ben 800 sono i giornalisti coinvolti da una rivoluzione che metterebbe a rischio non solo la stabilità occupazionale ma anche la preminenza dell’informazione italiana, a vantaggio di quella europea, nella nostra stessa nazione.
“Il Coordinamento dei Comitati di Redazione delle Agenzie di stampa nazionali, alla luce delle mancate risposte da parte del ministro Luca Lotti, ha deciso di proclamare una giornata di sciopero per domani, sabato 25 marzo dalle 6 del mattino alle 6 del giorno dopo.
Quella di domani è una giornata importante per l’Europa e per l’Italia e, per questo, fin da ora gli oltre 800 giornalisti delle agenzie di stampa esprimono il loro rammarico, in primis al capo dello Stato Sergio Mattarella, alle Istituzioni nazionali e Ue e all’opinione pubblica per il silenzio dei notiziari su cui poggia l’intero sistema dell’informazione in Italia.
I Cdr chiedevano al ministro Lotti la convocazione per un incontro con il coordinamento dei Cdr e una chiara indicazione di disponibilità ad un vero confronto su soluzioni alternative al bando di gara europeo per il settore, in particolare sulle proposte avanzate dalla Fnsi, alla luce di fondate preoccupazioni.
Le gare europee, peraltro imminenti, a giudizio dei Cdr di tutte le testate del settore mettono infatti a rischio la sostenibilità e, in alcuni casi, la sopravvivenza delle aziende e delle redazioni, oltre a compromettere il pluralismo dell’informazione e la salvaguardia degli interessi dell’informazione primaria italiana rispetto ai grandi gruppi editoriali stranieri.
Per tutta risposta il ministro “scarica” sui giornalisti delle agenzie, dopo due mesi di dichiarazioni pubbliche di preoccupazione e di richiesta di un vero confronto, l’onere di aver “unilateralmente compromesso” una fantomatica fase di dialogo che da parte sua non c’è mai stata, mentre è stato sempre ribadito, in tutte le sedi, che il bando di gara europeo così concepito è ineluttabile. Per questo le redazioni delle Agenzie di stampa, pur consapevoli del loro ruolo di responsabilità nel Paese, di fronte alla chiusura totale manifestata fino ad oggi dal ministro Luca Lotti domani si asterranno dal lavoro proclamando il primo sciopero nella storia dell’editoria italiana dell’intero settore dell’informazione primaria”.
In sciopero anche la redazione di SkyTg24 contro il trasferimento della sede del tg da Roma a Milano, scelta che ha comportato la dichiarazione di esuberi, nonostante l’azienda non sia in stato di crisi, anzi tutt’altro visto il piano di investimenti pari a 29 milioni di euro. Lo ha deciso a larghissima maggioranza l’assemblea di redazione. I giornalisti chiedono all’azienda di ritirare gli esuberi e di riprendere il confronto con il sindacato sul piano di trasformazione e riorganizzazione”. L’azienda è stata fino ad oggi contraria a qualsiasi confronto, ma la Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) chiede l’apertura di una trattativa, l’Ugl di un tavolo a Palazzo Chigi.