Lievita la povertà assoluta in Italia: nel 2015 è stata superata quota un milione e mezzo con un incremento del 63,4% (da 968.000 del 2006 si è passati a 1.582.000). Un affondo profondissimo se si pensa che dieci anni prima i nuclei in difficoltà erano meno di un milione.
Il triste fenomeno è ben concentrato (e non è una sorpresa) nel Mezzogiorno dove da 460.000 unità si è saliti a 744.000 (+61,7%). Al nord, invece, le famiglie in difficoltà sono passate da 376.000 a 613.000 (+63%) mentre al centro da 133.000 si è arrivati a 225.000 (+69,2%).
I dati – diffusi dal rapporto Istat ed elaborati dall’Adnkronos – fotografano gli effetti di una devastante crisi che sembra non dare tregua alle famiglie italiane.
La situazione di maggiore difficoltà del Sud rispetto al resto del Paese, risulta anche dal rapporto tra il totale delle famiglie che vive sul territorio (8,2 mln) e la quota di quelle in difficoltà, che arriva al 9,1%. Al centro, dove sono residenti 5,3 milioni di famiglie, la percentuale di quelle in difficoltà si ferma al 4,2%; mentre al Nord su un totale di 12,3 milioni di famiglie, quelle povere rappresentano il 4,9%.
I dati dell’Istituto di statistica rivelano che il trend di crescita del disagio supera di molto l’incremento della popolazione complessiva. Rispetto al totale delle famiglie residenti, passate da 23,6 milioni a 25,8 milioni, la percentuale di quelle che si trovano in una situazione di disagio registra un incremento di due punti percentuali: dal 4,1% del 2006 al 6,1% dell’ultimo anno disponibile.

Ddl Povertà e il reddito di inclusione
Il Ddl delega sul contrasto alla povertà è stato approvato la scorsa settimana con 138 Sì, 71 No, 21 astenuti. Il provvedimento introduce il cosiddetto reddito di inclusione per quei nuclei familiari che avranno i requisiti previsti dalla legge. Si tratta di un sussidio che potrà arrivare fino a 480 euro mensili, per circa 400.000 famiglie e quasi 2 milioni di persone.
Il piano, nella sua versione conclusiva, dovrebbe essere esteso a tutta la platea dei nuclei in difficoltà, con un costo stimato in poco meno di 7 miliardi di euro.