di Annarita D’Agostino

3.077.000: è il numero di persone che hanno chiuso il 2016 da disoccupati. Secondo i dati diffusi dall’Istat, nel quarto trimestre 2016 il tasso di disoccupazione sale all’11,9% e i disoccupati crescono sull’anno di 108.000 unità. Anche gli occupati aumentano, ma niente entusiasmi: sul mese il nostro sistema economico riesce a garantire appena lo 0,1% di posti di lavoro in più. Legato allo ‘zero virgola’ anche il tasso di occupazione, che sale nel 2016 dello 0,9% raggiungendo quota 57,2%.
E’ vero che nel 2016 la media degli occupati, pari a 22.758.000 persone, ha raggiunto il livello più alto dall’inizio della crisi economica, nel 2008. Ma, dopo otto anni, la crescita del mercato del lavoro italiano appare ancora aggrappata ai decimi percentuali e al calo degli inattivi, che iniziano il nuovo anno con maggior fiducia nel futuro. Nel quarto trimestre 2016 prosegue infatti l’aumento della partecipazione al mercato del lavoro, con una diminuzione degli inattivi rispetto al quarto trimestre 2015 di 455.000 unità.
Inoltre, il tasso del 57,2% di occupazione sintetizza le ‘tradizionali’ distinzioni che frenano lo sviluppo del nostro Paese: il tasso di occupazione è del 65,9% al Nord, mentre al Sud si resta al 43,4%, e nel Mezzogiorno la disoccupazione sale dal 19,4 al 19,6%;aumenta  la disoccupazione per le donne (+31.000 in cerca di lavoro) mentre per gli uomini scende di 52.000 unità.