“Migranti: aiutiamoli a restare a casa loro”. Intervista a Paolo Capone, Segretario Generale UGL

“Il Governo deve contrastare l’immigrazione irregolare e il traffico di migranti, considerando che circa il 90% di quelli che arrivano in Italia sono clandestini. L’immigrazione incontrollata serve solo ad accrescere il disordine e il malcontento degli Italiani, fatto che poi si ripercuote sull’accoglienza degli stessi nel nostro Paese. Nel 2016 sono arrivati, via mare, più di 181mila persone, un numero sempre maggiore rispetto ai dati degli anni precedenti. Verrebbe da pensare che non tutti sono migranti in fuga da guerre e regimi tirannici, infatti i dati lo smentiscono: a fronte di un numero in crescita di richiedenti asilo e protezione internazionale, la maggior parte di loro si vede negata la richiesta, non avendo i requisiti, da parte delle Commissioni Territoriali.”

Quindi, come vengono trattati i profughi in Italia?
“Ebbene il nostro Governo ha stanziato, oltre ai 35 euro giornalieri per gli adulti e 45 euro per i minori, versati agli enti gestori dei centri di accoglienza, altri 500 euro all’anno per ogni migrante, che lo Stato verserà ai Comuni che decidono di offrire ospitalità. Tra l’altro, si tratta di una somma non vincolata che l’ente può gestire e spendere come vuole. Controversa è anche la faccenda degli alloggi popolari, che riguarda diverse periferie delle città. Anche qui lo Stato ci mette del suo, oltre un italiano su 4 è a rischio povertà eppure, in proporzione, gli stranieri sono più avvantaggiati nelle graduatorie di assegnazione di alloggi popolari. E questo è inaccettabile, soprattutto in un momento di crisi come quello che l’Italia sta attraversando.”

Sicurezza e immigrazione: è ancora un tema che spaventa?
“Nessuno pensa che ci sia un parallelismo tra immigrazione e terrorismo, tuttavia non sono infondate le preoccupazioni di coloro che considerano il fenomeno migratorio come una minaccia alla sicurezza degli italiani. In effetti è ormai accertato che non solamente l’isis sfrutta le rotte migratorie per arrivare in Europa, ma anche i “returnees” (i terroristi di ritorno) dopo essersi addestrati e dopo aver combattuto in Siria e Iraq. Per cui occorre, senza voler creare inutili allarmismi, convincersi che l’immane flusso di persone verso l’Europa crea inevitabilmente una minaccia alla nostra sicurezza. In tal senso, servirebbe un’immigrazione più controllata con risposte rapide alle domande d’asilo, così come ai rimpatri di quelli stranieri che non hanno il diritto al riconoscimento dello status di rifugiato.”

La manodopera straniera quanto può incidere sul mercato del lavoro?
 “Quello di questi anni è un vero e proprio ‘shock migratorio’ che ha determinato anche conseguenze nel mercato del lavoro. Ad esempio, soprattutto nelle zone dove si registra una bassa scolarizzazione, come in alcune parti del meridione, gli immigrati sono entrati in concorrenza con i lavoratori del posto, creando così un effetto negativo sull’occupazione locale.

Quali potrebbero essere le possibili soluzioni?
“L’Unione Europea deve essere più presente nella ridistribuzione dei migranti fra i vari stati membri, onde evitare che l’onere dell’accoglienza gravi solo sul nostro Paese. In questo senso, sarebbe opportuno insistere maggiormente per rivedere la normativa anche a livello europeo. Da ultimo, ma non per questo meno importante, è necessario agevolare l’apertura di hotspot e di centri per l’identificazione già nei Paesi di partenza. Sosteniamoli come Europa e aiutiamoli a restare a casa loro!”