di Antonella Marano

Tutele estese, spese processuali a carico dello Stato, reversibilità della pensione ai figli, fondo di solidarietà. Sono alcuni degli elementi della legge sui figli rimasti orfani dopo un crimine domestico approvata dalla Camera con un voto unanime. I sì sono stati 376 ora il testo passa al Senato. Mentre il Paese compie un concreto passo in avanti contro la violenza sulle donne e sui minori, la Corte europea Corte europea dei diritti dell’Uomo (Cedu) frena tutto l’entusiasmo con una condanna.
Strasburgo bacchetta l’Italia per non aver agito con sufficiente rapidità su un grave caso di violenza domestica, avvenuto nel 2013, sfociato poi nel tentato omicidio di una donna e nell’assassinio di suo figlio.
Elisaveta Talpis, questo il nome della protagonista del caso di cronaca posto sotto la lente d’ingrandimento della Corte, aveva presentato ricorso alla Cedu il 23 maggio del 2014, lamentando che le autorità italiane le avevano rifiutato misure di protezione, non reagendo a segnalazioni e denunce da lei fatte contro il consorte, di origine moldava.
La donna aveva, infatti, più volte denunciato i continui maltrattamenti da parte del marito violento ma le sue paure sono state – secondo la Corte di Strasburgo – sottovalutate. Infatti all’ennesima aggressione, il figlio della coppia nel tentativo disperato di difendere la madre è stato accoltellato ed è morto. L’uomo si è poi scaraventato contro la moglie che, per fortuna, è riuscita ad evitare il colpo letale.
L’uomo è stato condannato all’ergastolo l’otto gennaio del 2015, ma Talpis ha chiesto alla Cedu di riconoscere le colpe dell’Italia, riassumibili in un pericoloso atteggiamento di passività. Il tribunale di Strasburgo ha condannato l’Italia per violazione dell’articolo 2 (diritto alla vita) e 3 (divieto di trattamenti inumani e degradanti) e 14 (divieto di discriminazione) della convenzione europea dei diritti.Se non sarà presentato ricorso in appello, tra tre mesi alla donna saranno versati 30mila euro per danni morali e 10mila per il
rimborso le spese legali.
Le famiglie devastate dai maltrattamenti in Italia
Ogni tre giorni e mezzo avviene in media in Italia l’omicidio di una donna in ambito familiare o comunque affettivo, mentre ogni giorno, sempre ai danni di donne, si registrano 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse, 9 di violenze sessuali. Questi i dati di un fenomeno che purtroppo vede anche una preoccupante presenza di abusi su minori, con una fortissima incidenza di violenze nelle famiglie e una responsabilità pressoché esclusiva da parte degli uomini.
Importante ‘l’arma’ della prevenzione e della sensibilizzazione – a partire proprio dalle scuole – su uno argomento così delicato: il rispetto della vita e della dignità umana.

Il prossimo 8 marzo l’Ugl – da sempre attenta al tema della violenza di genere – realizzerà un dibattito su “La fragilità delle donne, le ragioni del perché, storie dell’universo femminile”. L’appuntamento è alle ore 11 nella Sala Landi della sede della confederazione dell’Ugl in via delle Botteghe Oscure. Nel corso del convegno sarà presentato il libro ‘La Speranza ferita’ di Aldo Morrone.