di  Antonella Marano

Le conseguenze devastanti del terremoto sul Centro Italia hanno avuto pesanti ripercussioni sulla regolare frequenza scolastica di bambini e ragazzi e sulla tutela di un diritto imprescindibile: l’istruzione. Il dato preoccupante è che tale situazione coinvolge, secondo un rapporto di Save The Children, più di 84mila bambini ed adolescenti, di cui oltre il 30% con meno di 5 anni e il 28% tra i 6 e gli 11 anni.

Per via dei danni provocati dallo sciame sismico – da agosto ad inizio anno –  i bambini e gli adolescenti hanno perso molte ore di lezione o si sono visti costretti a studiare in spazi provvisori, come tende, negozi o spazi della parrocchia, a frequentare lezioni organizzate in doppi turni per sfruttare al meglio le  strutture agibili o, ancora, a spostarsi in scuole situate a molti chilometri di distanza.  Inoltre, dato di importante rilievo, dalle verifiche di agibilità su quasi 1.000 edifici scolastici, è emerso che quasi 1 su 10 è stato dichiarato inagibile, mentre più di 1 su 4 è risultato parzialmente o temporaneamente inagibile”.
“Su 990 edifici scolastici sottoposti a verifiche di agibilità –  si legge nella nota di Save the Children – nelle quattro regioni colpite dal sisma, quasi il 26% è risultato temporaneamente o parzialmente inagibile, il 6% è stato dichiarato inagibile, lo 0,8% degli edifici è risultato inagibile per rischio esterno, pur non essendo gli edifici  danneggiati, mentre 9 sono da rivedere”.

In Italia, come descrive una mappa del pericolo sismico realizzata dall’Ingv, l’Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia per Save the Children, circa 5,5 milioni di bambini e ragazzi sotto i  15 anni vivono in aree ad alta e medio-alta pericolosità sismica, un territorio molto vasto che comprende il 70% delle province italiane e 45 città con più di 50.000 abitanti. Secondo un’elaborazione dell’Istat dei dati forniti dal Miur sulle scuole e sugli alunni per l’anno scolastico 2014-2015, sarebbero 669 gli istituti scolastici presenti nei territori colpiti dal terremoto e 84.399 gli alunni iscritti.
“Nelle zone colpite dal sisma, va contrastato con programmi mirati il vero e proprio deserto educativo che si è creato per i bambini e gli adolescenti i quali, in molti casi, oltre alla
scuola, hanno perso gli spazi abituali di incontro con i coetanei, la possibilità di praticare attività sportive, la musica e ogni altra  occasione di sviluppo dei loro talenti –  precisa Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children – Tutti aspetti che sono cruciali per la crescita, in particolare dopo un evento traumatico come quello che è stato vissuto. É fondamentale che la fase di ricostruzione veda protagonisti i bambini e gli adolescenti, e che le loro necessità siano sempre considerate nelle scelte che vengono fatte dalle istituzioni”.