di  Augusto Ghinelli – Segretario Confederale Ugl
Non è una paternale, ci mancherebbe altro, ma se andiamo a confrontare le azioni di protesta messe in campo dalle altre categorie di lavoratori, con quelle tiepide e poco partecipate dei lavoratori della P. A. non possiamo che prenderne atto, come ne avrà preso atto la stessa controparte. Eppure, a onor del vero, tutte le sigle sindacali del settore, compresa ovviamente la UGL, si sono prodigate nel tempo a organizzare proteste di piazza, volantinaggi e Sit-In, con l’unico risultato di una presenza esigua di lavoratori e poco fiera dell’appartenenza alla categoria. Eppure, i Governi succedutesi negli ultimi dieci anni, hanno fatto di tutto per infangare e relegare i dipendenti pubblici, come improduttivi e indegni di percepire uno stipendio pagato con i soldi dei cittadini. Con questo, neanche l’orgoglio personale è riuscito a sollevare gli animi e prendere atto, che forse si era giunti all’orlo della sopportazione. Poi come ciliegina sulla torta, sono arrivati i “furbetti del cartellino” che in poche decine di unità, sono riusciti a conquistare le prime pagine di quasi tutte le testate giornalistiche, comprese le numerose trasmissioni televisive a loro dedicate. In altre parole, si è fatto passare con una buona riuscita, il messaggio che “tutti i lavoratori pubblici” non meritano di più di quello che già hanno, in altre parole, stipendi da fame, uffici spesso insalubri e strumenti di lavoro inchiodati agli anni 90. Infatti, la riforma della Pubblica Amministrazione andava sicuramente attuata, ma prendendo in analisi parametri che nulla hanno a che vedere con l’attuata Spending Review, che al contrario, prevede risparmi economici piuttosto che investimenti. Si è mancati anche su questa linea, perché una Spending Review eseguita con il corretto e accurato esame, sulle conseguenze della post-attuazione, non avrebbe causato i danni che oggi purtroppo possiamo vedere. Una su tutte, l’attuale situazione delle ex Province! Divenuti Enti, privi di funzioni, di organici e di risorse economiche ma, ancora esistenti nella nostra Costituzione, come organismi dello Stato, sull’intero territorio nazionale. Purtroppo la riprova negativa di questa corsa al risparmio economico a tutti i costi, è ricaduta sulle spalle delle popolazioni colpite dalle ultime calamità naturali, il terremoto e il mal tempo, dove le Province non sono potute intervenire adeguatamente, per mancanza di mezzi adeguati e di soldi, come anche, la protezione Civile, vittima anch’essa della Spending Review. Gli unici settori pubblici, dove questa non ha potuto o (Voluto) procedere, riguarda alle solite Hobby di potere, anche se queste, riconducibili allo stesso capitolo riguardante alla “Spesa pubblica”. I lavoratori pubblici, non si devono sentire di serie B, è questo il loro vero problema che li incolla alla scrivania, impedendogli orgogliosamente di gridare contro chi gli ha bloccato il sacrosanto rinnovo contrattuale per ben sette anni e ora, bontà sua, glielo vuole rinnovare con mille nuovi codicilli normativi, sempre più astringenti della libertà personale, sulle risorse economiche e sul riconoscimento delle professionalità acquisite. Un precedente di oltre sette anni d’immobilizzo dei rinnovi contrattuali potrebbe diventare un Boomerang per il futuro! Care colleghe e colleghi della P. A. cerchiamo di ritrovare l’orgoglio di appartenenza, come tutte le altre categorie di lavoratori, altrimenti il nostro futuro sarà di ritrovarci relegati in un vergognoso vortice, dal quale non siamo usciti e non ne usciremo mai più.
La Unione Generale del Lavoro, settore del Pubblico Impiego è sempre più certa, che nei prossimi rinnovi contrattuali si devono necessariamente rispettare i diritti personali, economici e professionali di tutti i lavoratori pubblici. Per questo motivo, abbiamo organizzato numerose manifestazioni su l’intero territorio nazionale, dove spiegheremo le nostre linee di principio, per un CCNL reale, partecipativo e che riconsegni ai lavoratori, la loro legittima dignità professionale, economica e personale di lavoratore.