Crollano le nuove, nel 2016 -22,2%, assegno inchiodato a 987 euro. In picchiata quelle sociali che hanno ridotto in percentuale il numero dei percettori del -28,7%: dai dati Inps elaborati da Adnkronos emerge che nel 2016 è in picchiata il numero di nuovi pensionati e soprattutto delle persone che percepiscono un assegno sociale, con un taglio pari a -27,8% di percettori. Questi i dati più salienti contenuti nel monitoraggio dei flussi di pensionamento.

CALANO I NUOVI PENSIONATI
Dai 570.002 del 2015 si scende a quota 443.477 del 2016: con un calo del 22,2%. Gli assegni invece restano fermi a 987 euro, portando degli effetti benefici alle casse del sistema previdenziale, ma non a quelle di chi va in pensione. Per gli addetti ai lavori ciò dimostra che la riforma del sistema previdenziale, con i nuovi requisiti scattati dal primo gennaio del 2016, produce i suoi frutti, ma a discapito dei pensionati, considerati ancora oggi, persino dallo stesso presidente Inps, un costo, un privilegio, piuttosto che una risorsa.
Il 2015 è stato ”un anno di staticità di tutti i requisiti”, mentre nel 2016 “sia i requisiti di età per la vecchiaia, sia quelli di anzianità per la pensione anticipata, sono aumentati di 4 mesi”. Inoltre per le donne, a partire dal primo gennaio 2016, è scattato un ulteriore incremento del requisito di età, richiesto per la pensione di vecchiaia, rispettivamente pari a 18 mesi per le lavoratrici dipendenti e 12 mesi per le lavoratrici autonome.
Il gruppo più consistente di persone che terminano l’attività lavorativa è quello dei dipendenti, che rappresentano quasi la metà della platea complessiva: erano 319.077 nel 2015 e sono scesi a 252.131 nel 2016, con un calo del 21%. Per loro l’assegno medio aumenta di 3 euro, passando da 1.218 euro a 1.221 euro.
La riduzione dei nuovi pensionati si aggira sulle stesse percentuali per la categoria dei commercianti, che passa da 56.809 del 2015 a 43.232 dello scorso anno (-23,9%). Per loro però la pensione scende di ben 24 euro, passando da 935 euro a 911 euro (-2,6%).
Risultati simili si registrano per gli artigiani: il numero dei nuovi pensionati passa da 73.792 a 56.749 (-23,1%), mentre l’assegno viene tagliato di 39 euro. Da 985 euro del 2015 si arriva quindi a 946 euro dello scorso anno. Anche il numero dei coltivatori diretti che lasciano il lavoro si avvicina alle percentuali delle altre categorie (-21,5%), passando da 36.797 unità a 28.882 unità. In questo caso l’assegno si riduce di 18 euro (da 633 euro a 615 euro).

IN CALO ANCHE LE PENSIONI SOCIALI E PARASUBORDINATI
La pensione sociale è quella che ha ridotto più di tutte le categorie, in percentuale, il numero di nuovi percettori con un taglio del 28,7%, passando da 48.297 a 34.411 unità. L’assegno aumenta, invece, di 4 euro, passando da 395 euro nel 2015 e 399 nel 2016. Infine ci sono i parasubordinati, che da quota 35.230 nuovi pensionati del 2015 passano a 28.072 dello scorso anno (-20,3%); cresce invece di 28 euro l’assegno, che da 164 euro arriva a 192 euro.