di Annarita D’Agostino

E’ iniziata con l’incontro con Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera UE, la giornata di appuntamenti istituzionali del vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, con le istituzioni europee. “Eccellente incontro, buona base per la nostra cooperazione” è stato il commento di Mogherini via Twitter.
A seguire, il numero due della Casa Bianca ha incontrato il presidente del  Consiglio europeo, Donald Tusk: al centro del confronto l’unità transatlantica e la continuità della Nato. Dopo le polemiche nate dalle dichiarazioni del presidente USA, che aveva minacciato il ritiro da un’organizzazione “obsoleta” se gli alleati non avessero fatto tutti la loro parte, arrivano rassicurazioni dall’altra parte dell’Atlantico: “A nome del presidente Trump – ha dichiarato Pence in conferenza stampa – esprimo il forte impegno alla partnership e alla cooperazione con l’Unione europea” con la quale gli Usa “condividono gli stessi valori e lo stesso scopo di difendere la libertà, la democrazia e lo stato di diritto”. Parola definite “promettenti” da Tusk: “Dobbiamo concordare su una cosa: l’idea della Nato non è obsoleta. Possiamo discutere su tutto, ma solo per rafforzare l’Alleanza, non per indebolire l’unità transatlantica”. “Il mondo – ha proseguito Tusk – sarebbe decisamente un posto peggiore se l’Europa non fosse Unita. Gli Stati Uniti sanno meglio di chiunque altro quale grande valore sia l’essere uniti e che essere divisi è il preludio della caduta. E’ interesse di tutti prevenire la disintegrazione dell’Occidente. E per quanto riguarda il nostro continente, non inventeremo nulla di meglio dell’Unione europea”.
Dopo l’incontro, Pence ha però sottolineato che “mantenere e rafforzare la vitalità economica richiederà dure ma necessarie scelte” e “una rinnovata crescita significa migliorare la pace e la prosperità per tutti”.
Tappa successiva – e obbligata – per il vicepresidente Pence è stata la Commissione europea, dove ha incontrato Jean Claude Juncker, oggi sotto i riflettori per le voci su sue possibili dimissioni, dovute all’eventualità di un mancato appoggio alle sue politiche per il rilancio della UE, che inevitabilmente peserebbero anche sul confronto in corso con l’Italia per la richiesta di flessibilità. Il portavoce della Commissione Ue, Alexander Winterstein, ha però smentito categoricamente queste indiscrezioni catalogandole come “echi in una stanza” privi di fondamento.
Al termine del confronto, Juncker ha spiegato che Pence “ha affrontato tutte le questioni che qualche volta hanno potuto dare impressione di crescenti divergenze”. “Non penso – ha proseguito – che sia arrivato il momento di dividere l’Ue dagli Usa”. “La stabilità globale dipende pesantemente dalle buone relazioni tra Usa e Ue – ha aggiunto – gli Usa hanno bisogno di una forte Ue su tutte le questioni”. A partire da quelle economiche: “L’economia degli Stati Uniti dipende più di quanto credano gli Usa dalle relazioni tra Usa e Ue”, così come per il presidente della Commissione UE “non è il momento per l’Europa di divedersi in categorie provinciali”.  Nel pomeriggio è previsto anche un incontro con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.
Ad accogliere Pence non solo i rappresentanti istituzionali, ma anche manifestanti contrari alle politiche della nuova amministrazione statunitense, con cartelloni e slogan contro le posizioni della Casa Bianca su immigrazione, diritti delle donne, sulla salute e sul clima.