Con il “sì” del Senato alla fiducia chiesta dal governo sul Milleproroghe si scatena l’ira dei taxisti dopo quella degli ambulanti. “Quanto avvenenuto in Senato è francamente scandaloso”, hanno dichiarato in un comunicato congiunto le strutture sindacali Ugl Taxi, Federtaxi Cisal, Fit Cisl Taxi, Uil Trasporti Taxi e Anar-Associazione Nazionale Autonoleggiatori Romani.
In sintesi l’attività di noleggio viene omologata a quella dei Taxi, avvantaggiando Uber ed Ncc. “Con un solo emendamento si sospende l’efficacia di una norma già in vigore da sette anni, concepita per contrastare il diffuso uso improprio e abusivo di autorizzazioni di noleggio. Tale emendamento appare appositamente concepito per vanificare un’importante causa legale, già intentata da alcune associazioni e rappresentanze sindacali di settore, per contrastare l’azione irregolare della multinazionale americana Uber e far decadere i numerosi procedimenti amministrativi e penali a carico dei noleggiatori irregolari”.
Tecnicamente l’emendamento Lanzillotta e Cociancich rinvia al 31 dicembre il termine entro il quale il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti deve emanare le norme volte ad impedire l’esercizio abusivo del servizio di Taxi e di noleggio con conducente, Ncc. Da una parte si avvantaggia Uber omologando l’attività di noleggio a quella dei Taxi e dall’altra anche gli Ncc eliminando la “territorialità” che potranno, così, operare liberamente su tutto il territorio nazionale.
Così, oggi e già da ieri, sono scattati sit in e proteste a Roma, Torino e Milano. Da oggi partirà una settimana di blocchi, finiti sotto la lente di ingrandimento del Garante degli Scioperi senza alcuna considerazione nel merito. Contro i tassisti anche alcune associazioni di consumatori che non hanno capito quanto l’emendamento vada a danneggiare proprio gli interessi delle persone da loro rappresentante. Ma la categoria non recede di un passo e in giornata è arrivata la notizia che il ministero dei Trasporti convocherà tutte le sigle sindacali dei tassisti per un incontro martedì prossimo, 21 febbraio.
Tuttavia il danno resta e non è da poco se il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, ha dichiarato senza mezzi termini che “il governo Gentiloni uccide l’autoimprenditorialità e, in perfetta continuità con l’esecutivo Renzi, sceglie di bersagliare proprio quelle categorie più fragili che fanno più fatica a difendersi dalla crisi e dalla globalizzazione perché vivono di solo reddito, invece che di grandi capitali”.