Ammontano a 23 miliardi e 530 milioni di euro i danni causati dai terremoti che, dallo scorso 24 agosto, hanno devastato le regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. E’ la stima fatta dal Dipartimento della Protezione Civile nel rapporto trasmesso oggi a Bruxelles per attivare il Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea (FSUE), che ha lo scopo di sostenere gli Stati membri colpiti da catastrofi naturali.
Come spiega la Protezione civile in una nota, “la stima comprende danni diretti, sia pubblici sia privati – vale a dire quelli che hanno provocato la distruzione di edifici, di infrastrutture, di raccolti e anche quelli che hanno colpito industrie e imprese, il patrimonio culturale, le reti di distribuzione dell’energia, del gas, dell’acqua – e i costi eleggibili, sostenuti dallo Stato per far fronte all’emergenza”. Fra quest’ultimi, si sommano quelli per il ripristino  di infrastrutture e impianti nei settori dell’energia, dell’acqua, delle acque reflue, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità, dell’istruzione, per gli alloggi provvisori e per i servizi di soccorso rivolti alla popolazione colpita, per la messa in sicurezza delle infrastrutture di prevenzione e per la protezione del patrimonio culturale, nonché per il ripristino delle zone danneggiate.
Il fascicolo presentato oggi all’UE integra il documento di istanza di attivazione del Fondo di Solidarietà presentato lo scorso 16 novembre, nel quale i danni e costi stimati ammontavano a 7 miliardi e 56 milioni di euro, per i quali la Commissione europea il 29 novembre aveva concesso l’anticipo massimo consentito sul contributo finanziario del Fondo, pari a 30 milioni di euro.
A causa del protrarsi degli eventi calamitosi, il Dipartimento della Protezione Civile si era riservato di produrre un’ integrazione alla documentazione, nella quale ha evidenziato “un notevole aggravamento della situazione emergenziale, calcolando i danni diretti e i costi della prima emergenza pari a 16 miliardi e 470 milioni di euro circa, di cui  8 miliardi si riferiscono ai danni agli edifici privati e 750 milioni agli edifici pubblici. E’ stato inoltre rilevato un incremento dei danni al patrimonio culturale pari a 2 miliardi e 500 milioni di euro. Le stime tengono conto – sottolinea la Protezione civile – anche dell’ultima integrazione effettuata dalle Regioni in seguito agli eventi sismici del 18 gennaio 2017”.