Università, rapporto Towards 2030 Unesco

Università, rapporto Towards 2030 Unesco

Sono oltre 200 milioni gli studenti che frequentano l’università nel mondo: la crescita esplosiva dei livelli più alti di istruzione specializzata è uno degli aspetti emersi dal report scientifico dell’Unesco “Towards 2030”, secondo il quale la popolazione universitaria arriverà a toccare quota 260 milioni nel 2025. Ma il nostro Paese resta nella parte bassa della classifica.
Sono la Corea del Sud e la Finlandia a collocarsi in vetta, con il primo paese a trainare le economie emergenti nelle quali la mobilità degli studenti, la circolazione dei ‘cervelli’ e l’internazionalizzazione delle università non sono mai state così valorizzate, con l’obiettivo di superare il gap d’innovazione rispetto alle economie più avanzate e consolidare lo sviluppo futuro.
Se le università più prestigiose restano quelle ‘made in USA’,  anche l’Europa mantiene la tradizione di continente con il più alto numero di ricercatori e pubblicazioni universitari.
Il nostro Paese, invece, pur essendo sede di eccellenze come l’università di Trieste, resta a livelli bassi sia per l’internazionalizzazione degli istituti che per il numero dei laureati, pari a poco più del 25 per cento della popolazione tra i 30 e i 34 anni. Numeri che confermano la sfiducia dei giovani nelle prospettive offerte dal sistema universitario italiano, anche a causa di un tasso di disoccupazione giovanile a livelli allarmanti.Come ha spiegato il presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Gaetano Manfredi, durante un incontro organizzato al Cnr, “il sistema universitario dal 2008 ha perso un miliardo di investimenti, 10mila ricercatori e quasi il 15% di iscritti”. “Se si riuscisse a recuperarli –ha proseguito -, in un piano pluriennale, torneremo nella situazione in cui eravamo, nella quale eravamo sottodimensionati, ma almeno avevamo dei giovani”.