Lavori socialmente utili in attesa di ottenere lo status di rifugiato e stage nelle aziende per diplomati e laureati: queste le principali novità contenute nel nuovo pacchetto in materia di immigrazione che coinvolge Regioni e Comuni.

La mission è quella di “garantire accoglienza a chi ha titolo, essendo inflessibili con chi non ha i requisiti per rimanere nel nostro Paese”. Ad annunciarlo attraverso le colonne del Corriere della Sera il ministro dell’Interno Marco Minniti. 

Ministro dell'Interno Marco Minniti

Ministro dell’Interno Marco Minniti

Proprio Minniti mercoledì presenterà le nuove misure al Parlamento, chiamato a valutare una modifica sostanziale sulla possibilità di presentare appello contro il provvedimento che nega l’asilo e sul reato di clandestinità: la misura punta a snellire le procedure ed eliminare le lungaggini che ostacolano il rimpatrio.

Due mesi dopo la presentazione della richiesta di asilo, ai migranti verrà rilasciato un documento in cui vengono indicati come ‘sedicenti’ rispetto alle generalità che hanno fornito al momento dell’arrivo. Basterà quel foglio per inserirli nel circuito dei lavori socialmente utili che diventerà uno dei requisiti di privilegio per ottenere lo status di rifugiato. Proprio come già accade per il corso di italiano obbligatorio per chi vuole ottenere la cittadinanza”.

Non solo: sono previste anche “convenzioni anche con le aziende per stage che potranno essere frequentati da chi ha diplomi o specializzazioni, proprio come avviene in Germania, nell’ottica di inserire gli stranieri nel sistema di accoglienza avendo la loro disponibilità a volersi davvero integrare (Fonte Agi).

Intanto alla vigilia della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (15 gennaio ndr) si continua a parlare di morti e naufragi.

Un barcone carico di migranti è naufragato – nella giornata di sabato – a circa 30 miglia a nord delle coste libiche. Recuperati otto cadaveri e quattro superstiti che hanno riferito che a bordo vi erano 107 persone. Le operazione di soccorso sono state coordinate dalla centrale operativa della Guardia Costiera di Roma.

Sempre nella stessa mattinata in un’operazione di soccorso nel Canale di Sicilia tre migranti sono stati trovati morti su un barcone – tra questi una donna incinta – in gravi condizioni per ipotermia.

Gli interventi di soccorso, che ieri hanno consentito di trarre in salvo complessivamente 550 persone, sono stati coordinati dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera.