Silenzio parla Agnesi, la parola alla pasta dal 1824”. Chi di voi non ricorda lo spot pubblicitario del più antico marchio di produttori di pasta della nostra storia. A rivederlo sale un po’ di nostalgia visto che – alle ore 6.30 circa di ieri – i macchinari del pastificio di Imperia hanno prodotto il loro ultimo chilogrammo di pasta: ‘Fusilli 102’. Da quel momento, nel cuore della Liguria, è calata ‘un’assordante quiete’ da parte del gruppo Colussi che dal ’99 è proprietario del marchio.

pastaPer gli oltre cento lavoratori del pastificio, però, la chiusura non è una novità. Ad inizio anno il Gruppo Colussi, infatti, aveva annunciato che – allo scadere del 2016 –  la produzione industriale di pasta Agnesi sarebbe stata trasferita a Fossano, in provincia di Cuneo.

Non ci sono prospettive diverse – aveva precisato in un’intervista Ulderico Falconi, manager della Colussi – Abbiamo comunicato che la scelta del sito per la produzione industriale di pasta è stata fatta su Fossano, dove abbiamo già avviato gli investimenti per ampliare i reparti. A Imperia non è più possibile farlo per motivi economico-strategici, legati ai quantitativi della produzione. A Imperia la produzione proseguirà fino alla fine del 2016 e nel frattempo porteremo avanti dei progetti che speriamo possano occupare gli addetti imperiesi e che comunque ci garantiranno l’accesso alla cassa integrazione per il 2017”.

fusilliDa questa mattina inizieranno le procedure di pulizia, sorveglianza e messa in sicurezza dei macchinari, che richiederanno qualche mese.

Una quindicina i lavoratori che hanno accettato il trasferimento al pastificio di Fossano due quelli che saranno cooptati dalla ditta che produce pasta fresca «Plin», di Albenga, mentre qualcun altro potrebbe raggiungere nel frattempo l’età pensionabile. Continua, quindi, la dolorosa chiusura di aziende che hanno scritto la storia del nostro Paese e che con mesto silenzio affondano ulteriormente il nostro amato Made in Italy.

 

LA STORIA DEL MARCHIO

La sua storia iniziò nel 1824 con l’acquisto di un mulino a Pontedassio da parte di Paolo Battista Agnesi, che consentiva di macinare 120 quintali di grani al giorno e produrre direttamente la pasta.

L’introduzione di nuovi metodi di macina, appresi in Francia dal figlio Giuseppe, consentì di aumentare la produzione e spinse la famiglia ad armare una propria flotta di velieri per rifornirsi dall’Ucraina del taganrog (che allora era considerato il miglior grano duro del mondo). Per questa ragione il veliero rimarrà poi nel simbolo dell’azienda. Fu inoltre aperto un altro grande mulino vicino al porto di Oneglia per garantire un approvvigionamento di materie prime più rapido e costante; nacque così la Ditta Paolo Agnesi e Figli.

Nel 1888 il figlio primogenito di Paolo Agnesi, Giacomo, subentrò al padre alla guida dell’impresa. L’anno prima il terremoto del 1887 aveva distrutto il mulino di Pontedassio e danneggiato quello di Oneglia e così fu deciso di abbandonare lo stabilimento dell’entroterra per concentrare le attività sulla costa. A Oneglia venne edificato un nuovo mulino a tre piani con annesso pastificio, mentre la produzione fu ulteriormente velocizzata con il passaggio dalla pressa idraulica alla pressa continua. Lo stabilimento venne inoltre dotato di uno scalo ferroviario interno che, insieme al collegamento portuale, garantì l’ottimizzazione dei trasporti.

Nel XX secolo lo stabilimento si avviò verso l’automazione integrale grazie anche all’ingresso nell’impresa del figlio di Giacomo, Vincenzo. Il processo si completò soltanto alla fine della prima guerra mondiale quando, grazie anche all’integrazione produttiva tra mulino e pastificio, si riuscì a produrre spaghetti senza intervento manuale. Nel frattempo, nel 1917, l’azienda fu trasformata in società per azioni con un capitale di 272 milioni di lire.

Nel 1929, alla morte di Giacomo Agnesi, Vincenzo gli subentrò alla presidenza del consiglio di amministrazione rimanendo alla guida della ditta fino agli anni settanta. Da allora l’azienda visse un periodo di difficoltà che portò nel 1980 alla nascita della Agnesi Srl, immediatamente trasformata in Agnesi SpA.

Nel 1987 il gruppo Danone comprò le prime quote della società e nel 1995 acquistò dalla famiglia Agnesi il pieno controllo sull’azienda. Nel 1997 Danone cedette Agnesi alla banca d’affari Paribas che a sua volta la mise in vendita. L’acquisto venne concluso nel 1999 dal gruppo alimentare italiano Colussi, insieme a Banca Commerciale Italiana e Banca Euromobiliare (fonte Wikipedia).