Questa mattina i commercialisti di tutta Italia si sono dati appuntamento in piazza Santi Apostoli, a Roma, per dire basta alla burocrazia fiscale e annunciare per la prima volta lo sciopero della categoria.

Tra i 4mila e i 5mila è il numero dei professionisti che hanno partecipato alla mobilitazione.

La protesta è alimentata dal sovraccarico di scadenze concomitanti che creano una mole di lavoro per la categoria al limite della sopportazione, l’eccesso di burocrazie e di adempimenti considerati inutili, i provvedimenti normativi che penalizzano il ruolo del commercialista, nonché le mancate risposte del Governo alle richieste presentate in questi ambiti negli ultimi anni dai professionisti.

In sostanza i commercialisti provano un’arma nuova, quella dello sciopero, ma per presentare al Governo le richieste di semplificazione ed alleggerimento degli adempimenti più volte avanzate negli ultimi anni insieme agli altri professionisti abilitati e ai Caf. Novità annunciate dal Governo in questa direzione, come abolizione degli Studi di Settore e Spesometro, si sono poi di fatto tradotti in ulteriori e complicati adempimenti disattendendo puntualmente le numerose e continue promesse di semplificazione.

Di fronte all’annuncio della prima manifestazione di protesta dei commercialisti il Governo ha reagito in modo propositivo, dichiarandosi pronto ad apportare le modifiche necessarie richieste per rendere più efficiente e semplice il lavoro di commercialisti, professionisti abilitati e CAF.