“Nell’augurare buon lavoro al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, riteniamo doveroso da parte nostra indicare il più importante segnale di discontinuità da inviare al Paese”.

paolo-capone-800x390Lo dichiara il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone.
Al di là delle precise e condivisibili priorità puntualizzate dal presidente della Repubblica e ribadite dallo stesso Gentiloni, relative alla legge elettorale e alla ricostruzione delle aree colpite dal sisma, due sono le ferite aperte nel Paese che hanno determinano in maniera schiacciante la vittoria del No al referendum del 4 dicembre: i giovani e il Sud”.
“L’Ugl – conclude Capone – si è battuta negli ultimi due anni sia contro il Jobs Act che ha precarizzato i contratti di assunzione a tempo indeterminato, rendendo più ricattabile, e quindi effimera, la presenza-permanenza dei giovani nel mondo del lavoro, sia contro l’assenza di politiche nuove ed efficaci per il Mezzogiorno attraverso la campagna del SudAct. Ci aspettiamo quindi che, dopo lo scossone referendario, il presidente Paolo Gentiloni sappia cogliere per il bene del Paese queste chiare indicazioni”.