di Marco Colonna

Doccia fredda dell’Istat sulle prospettive per l’economia italiana nel 2016-2017. L’Istituto nazionale di statistica stima – ad oggi, 21 novembre 2016 – un aumento del prodotto interno lordo (Pil) italiano pari allo 0,8% in termini reali nell’anno in corso a cui seguirebbe una crescita dello 0,9% nel 2017.

Una previsione al ribasso rispetto agli obiettivi del governo Renzi:  nel 2016 crescita del Pil italiano allo 0,8% (in calo rispetto all’1,2% previsto in aprile) e per l’anno prossimo all’1%. Così come il premier aveva definito nella nuova legge di Bilancio , senza i quali la crescita si fermerebbe allo 0,6%-0,7%. Cifre contenute nel Def, il Documento economico-finanziario, sbandierato con la solita iniezione di ottimismo dal premier Renzi.

Nella nota economica diramata oggi, l’Istat parla di “miglioramenti sul mercato del lavoro” che  proseguirebbero anche nel 2017  “ma a ritmi più contenuti”, con le unità di lavoro  previste in leggerissimo aumento (lo 0,6%) e la disoccupazione ancora in doppia cifra (all’11,3%), mentre in Europa i maggiori stati membri viaggiano su percentuali diverse (il tasso di disoccupazione della Germania a ottobre si è attestato al 6%)  ed i 28 i Paesi membri sono stati in grado di ridurre o mantenere stabile il proprio tasso di disoccupazione , potendolo mantenere  comunque ai minimi da cinque anni.

In Italia – spiega ancora l’Istat nella  nota economica diramata oggi –  le incertezze legate al riaccendersi delle tensioni sui mercati finanziari  potrebbero condizionare il percorso di crescita delineato fino ad oggi.