Il Mediterraneo continua ad inghiottire speranze e vite. E’ di questa notte la notizia di un nuovo terribile naufragio nel Canale di Sicilia. Un gommone carico di migranti è colato a picco a circa trenta miglia dalla Libia: sono circa centotrenta i superstiti tratti in salvo da una petroliera e da una nave umanitaria a 30 miglia dalle coste libiche, sei i corpi senza vita recuperati con estrema difficoltà. Ma, stando alle prime testimonianze dei superstiti e alle dimensioni del gommone semiaffondato, si teme che l’ultimo naufragio nel Canale di Sicilia abbia fatto anche molti dispersi.

IL SOCCORSO NELLA NOTTE TRA LUNEDI’ E MARTEDI’

Il soccorso ieri  a circa 30 miglia dalle coste libiche da parte di una petroliera, che ha avvistato i migranti dando l’allarme alla centrale operativa della Guardia costiera italiana che ha coordinato i soccorsi inviando nella zona diverse altre unità.

Il mare era molto agitato: avvicinatisi al gommone, gli uomini della petroliera hanno trovato in acqua 15 migranti, che sono stati rapidamente presi a bordo e successivamente trasferiti su nave Diciotti, della stessa Guardia Costiera, che arriverà questa sera a Catania. Sul posto, sono state fatte confluire numerose altre navi poichè è molto probabile, secondo fonti della stessa Guardia Costiera, che alcune decine di migranti siano finiti in acqua. E infatti poco dopo la Aquarius, la nave della Ong  italo-tedesca Sos Mediterranee, ha tratto in salvo altri 114 migranti. Il gommone era in pessime condizioni strutturali e alcuni di coloro che sono stati salvati sono stati trovati aggrappati all’unica parte dell’unità che ancora emergeva dall’acqua.

L’equipaggio della nave umanitaria ha preso a bordo anche cinque cadaveri trovati a bordo del gommone, mentre un’altra persona è annegata sotto gli occhi dei soccorritori ma non è stato possibile recuperare il suo corpo. Tra i naufraghi anche 24 minori, tra cui tre bambini sotto i 5 anni, e 8 donne (Fonte Repubblica.it).