Algida, cuore infranto altro che di panna. Proprio in queste ore, infatti, la multinazionale anglo olandese Unilever (proprietaria di molti tra i marchi più diffusi nel campo dell’alimentazione, bevande, prodotti per l’igiene e per la casa) ha annunciato la chiusura del centro di ricerca e sviluppo di Caivano e il licenziamento dei 39 tra laureati e tecnici che vi lavorano. Si tratta di profili professionali elevati, biologi, chimici, pubblicitari, nutrizionisti, esperti di marketing che dovranno fare le valigie entro il prossimo 21 dicembre, cioè nei giorni in cui scadrà un’altra, terribile, procedura di licenziamento, quella per tutti gli 845 addetti del call center Almaviva di via Brin, a Napoli. C’è di più. La multinazionale sarebbe disposta a preparare le valigie e andare via dall’Italia, più precisamente in Inghilterra.

Insomma, in un momento storico in  cui la Apple mette radici a Napoli con un importante centro di ricerca e sviluppo di app e software e, a qualche chilometro di distanza, a Caivano, la Unilever gela il futuro dei suoi lavoratori e di un marchio che, proprio in quella zona, ha scritto la storia del gelato ( Magnum, Cornetto, Cucciolone, Calippo, sono tutti made in Caivano).

LA SCADENZA

Entro il 21 dicembre, come anticipato, i 39 dipendenti del settore ricerca e sviluppo dovranno lasciare la sede di Caivano, senza alcuna garanzia su un’eventuale collocazione in altri impianti Algida sul territorio nazionale. 

E’ sempre il 21 dicembre la scadenza di un’altra tremenda procedura di licenziamento. 845 addetti ai call center di Almaviva dovranno lasciare gli uffici di Napoli, a via Brin. Nonostante la recente approvazione di una manovra economica che prevede incentivi fiscali soprattutto alle aziende che investiranno nel Mezzogiorno per sviluppare ricerca e innovazione.